Un alto ufficiale delle forze armate russe è stato ucciso a Mosca con un ordigno piazzato nella sua auto.

Un generale dell’esercito russo è morto in seguito all’esplosione di un ordigno collocato nella sua vettura. A confermarlo è stato il Comitato Investigativo della Federazione Russa, che ha parlato apertamente di un possibile omicidio mirato. L’attacco è avvenuto in un parcheggio su Yaseneva Street, nella capitale, mentre l’ufficiale si stava recando al lavoro.

La vittima è il tenente generale Fanil Sarvarov, 56 anni, una figura di primo piano delle forze armate russe, con incarichi strategici nella preparazione operativa dell’esercito. In un primo momento le autorità avevano comunicato che il generale era rimasto gravemente ferito. Solo in seguito è arrivata la conferma ufficiale del decesso. L’episodio si inserisce in una serie di attacchi che negli ultimi mesi hanno colpito personalità militari e tecniche legate all’apparato della difesa russa, in un contesto di forte tensione legato alla guerra in Ucraina.

Chi era Fanil Sarvarov

Il tenente generale Fanil Sarvarov era a capo del Dipartimento di Addestramento Operativo delle forze armate russe. Si trattava di un incarico centrale nella pianificazione e nella preparazione delle truppe, soprattutto in una fase di conflitto aperto come quella attuale.

Secondo fonti ufficiali russe, Sarvarov era stato promosso personalmente lo scorso anno dal presidente Vladimir Putin. Era inoltre considerato molto vicino al capo di Stato Maggiore delle forze armate, il generale Valery Gerasimov.

La sua posizione lo collocava tra gli ufficiali più influenti dell’apparato militare. Non si trattava quindi di una figura marginale ma di un comandante di alto rango, con accesso a informazioni e decisioni strategiche.

Fanil Sarvarov

Fanil Sarvarov

L’esplosione nel parcheggio di Yaseneva Street

Secondo quanto riportato dai media russi, l’esplosione è avvenuta intorno alle 7 del mattino. L’auto, una Kia Sorento, era parcheggiata in un’area di sosta su Yaseneva Street, a Mosca. Il generale si trovava all’interno del veicolo al momento della deflagrazione.

Sarvarov stava andando al lavoro presso l’ufficio del ministro della Difesa russo quando l’ordigno è esploso. Le prime ricostruzioni parlano di un dispositivo esplosivo installato direttamente sull’auto. Un primo rapporto medico, diffuso prima della conferma della morte, descriveva un quadro clinico estremamente grave: il generale aveva riportato “lesioni multiple da schegge, fratture chiuse, ferite alle gambe e una frattura di un osso facciale”. Nonostante i soccorsi, le ferite si sono rivelate fatali.

Le indagini del Comitato Investigativo russo

A occuparsi del caso è il Comitato Investigativo della Federazione Russa. La portavoce ufficiale Svetlana Petrenko ha dichiarato che gli investigatori stanno seguendo diverse piste. Secondo Petrenko, una delle ipotesi prese in considerazione è che il delitto sia stato organizzato dai servizi di intelligence ucraini. Al momento non sono stati forniti elementi di prova pubblici a sostegno di questa tesi ma le autorità russe non la escludono.

L’Ucraina non ha rilasciato commenti ufficiali sull’attentato. Il silenzio di Kyiv lascia aperti diversi scenari mentre le indagini proseguono.

Il contesto: precedenti attentati contro figure militari russe

L’uccisione di Sarvarov non è un caso isolato. Negli ultimi mesi si sono verificati diversi episodi simili che hanno colpito figure di alto profilo legate alle forze armate e all’industria militare russa.
Nel dicembre 2024, i servizi di sicurezza ucraini hanno rivendicato un attacco contro un alto ufficiale russo. In quell’occasione, il tenente generale Igor Kirillov, capo delle forze di protezione nucleare, biologica e chimica dell’esercito, è stato ucciso da una bomba nascosta su un monopattino elettrico parcheggiato fuori dal suo edificio.

L’attacco era avvenuto appena un giorno dopo che Kyiv aveva presentato accuse penali contro di lui. Nell’esplosione era rimasto ucciso anche il suo assistente, Ilya Polikarpov. Pochi giorni prima, un altro episodio aveva colpito il settore industriale militare russo: Mikhail Shatsky, ingegnere coinvolto nella produzione di missili e droni, era stato ucciso a colpi d’arma da fuoco.

Gli attentati del 2025 e l’escalation

Nel corso del 2025 la sequenza di attacchi è proseguita. In aprile, due autobombe hanno ucciso altrettante figure di alto livello legate alla guerra elettronica e alla pianificazione operativa.
Tra le vittime figurava il generale Yaroslav Moskalik, considerato un elemento chiave dello Stato Maggiore russo. Anche in questo caso, secondo fonti ucraine citate in precedenza, gli obiettivi sarebbero stati selezionati per il loro presunto coinvolgimento in crimini di guerra contro l’Ucraina.

Kyiv aveva già dichiarato all’inizio dell’anno che le sue operazioni di intelligence sul territorio russo prendevano di mira individui ritenuti responsabili di azioni militari contro l’Ucraina. Tali obiettivi erano stati definiti “legittimi”.

Lo sapevi che…

  • Negli ultimi due anni, diversi attacchi mirati hanno colpito funzionari militari russi anche lontano dal fronte.
  • Le autobombe sono considerate uno degli strumenti più difficili da prevenire in contesti urbani.
  • Molti degli obiettivi colpiti avevano ruoli legati alla pianificazione o allo sviluppo tecnologico militare.
  • Gli attacchi avvengono spesso in momenti di routine quotidiana come il tragitto casa-lavoro.

FAQ

  • Chi era Fanil Sarvarov?
Era un tenente generale russo e capo del Dipartimento di Addestramento Operativo delle forze armate.
  • Dove è avvenuto l’attentato?
In un parcheggio su Yaseneva Street, a Mosca.
  • Come è morto il generale?
È morto in seguito all’esplosione di un ordigno collocato nella sua auto.
  • Chi è sospettato dell’attacco?
Le autorità russe ipotizzano un coinvolgimento dei servizi di intelligence ucraini ma non ci sono conferme ufficiali.
  • L’Ucraina ha rivendicato l’attacco?
No, Kyiv non ha commentato l’episodio.