Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, davanti ai giudici della prima sezione penale di Roma, ha rilasciato una drammatica testimonianza: «Ho paura per mia figlia che ha appena 3 anni. La notte non dormo per questa vicenda, per le minacce che quest’uomo mi ha rivolto via Facebook. Lui sosteneva che gliel’ho strappata, che la bambina era sua, che prima o poi sarebbe venuto a riprendersela a Roma».

Raffaele Nugnes è il nome dell’imputato per stalking, arrestato lo scorso 31 luglio dalla Digos in provincia di Caserta e poi posto ai domiciliari.

Giorgia Meloni, 43 anni, rispondendo alle domande del Pm, ha affermato: «Io vivo spesso fuori casa e il mio stato d’ansia è enormemente cresciuto perché ho dovuto prendere particolari cautele. Non bastava più la baby sitter per controllare mia figlia. Ho appreso dei messaggi minatori solo quando, più o meno in contemporanea, è stata allertata dalla Digos e mia sorella. Le era arrivato un video intimidatorio riconducibile all’imputato”.

La Meloni ha affermato di non avere mai visto o conosciuto Nugnes: «Il mio modo di vivere è ovviamente cambiato. Ho paura anche dopo un messaggio pubblicato dall’imputato in cui scriveva: ‘hai tempo tre giorni per venire dove sai, se non vieni sai cosa succede, vengo a Garbatella…’».

Chiara Gadda, deputata di Italia Viva, su Facebook ha scritto: «Solidarietà a Giorgia Meloni, che ha subito sulla sua pelle l’incubo delle minacce di uno stalker, tanto da dover temere per la figlia. Il dramma dello stalking colpisce ogni giorno in Italia 88 donne, una ogni 15 minuti. È importante che lo Stato faccia sentire la sua vicinanza e protezione».

Ha inviato un messaggio alla leader di Fratelli d’Italia anche il ministro della Salute, Roberto Speranza: «Un caro abbraccio a Giorgia Meloni. Dobbiamo combattere insieme ogni forma di violenza».

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