Stamattina, presso l’istituto di anatomia patologica di Padova, è prevista l’autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin, la giovane di Vigonovo tragicamente uccisa da Filippo Turetta, il suo ex fidanzato. L’esame sarà condotto dal perito medico legale Guido Viel, incaricato dalla procura di Venezia, e dalla squadra medica guidata dal professor Angelo Paolo Dei Tos, responsabile della UOC di Anatomia Patologica dell’Università di Padova.
Il dottor Viel, già noto per le sue autopsie in casi di rilevanza nazionale, ha lavorato su situazioni complesse come l‘incidente del bus a Mestre e l’omicidio di Albert Deda. Ad affiancarlo, i consulenti di parte della famiglia Cecchettin, Stefano D’Errico e Stefano Vanin. D’Errico, esperto nella sua professione, ha recentemente gestito il caso della morte di Liliana Resinovich. Nel frattempo, Vanin, uno degli entomologi forensi più qualificati d’Europa, ha contribuito a risolvere casi di cronaca noti, da Yara Gambirasio a Melania Rea.
Obiettivi dell’esame
L’autopsia servirà a stabilire dettagli fondamentali sulla morte di Giulia Cecchettin, tra cui l’orario approssimativo del decesso, la causa precisa, e il numero di coltellate inflitte da Filippo Turetta. Un punto cruciale sarà l’identificazione del coltello utilizzato, se quello da 12 centimetri recuperato in Germania o quello da 21 centimetri ritrovato spezzato nel parcheggio a Vigonovo.
Indagini su presunte torture
L’esame autoptico sarà determinante anche nel determinare se Giulia Cecchettin sia stata torturata prima della sua tragica morte. Gli esperti esamineranno attentamente i segni sui polsi della vittima, verificando la compatibilità con il nastro adesivo ritrovato nella Fiat Grande Punto, presunta vettura utilizzata da Turetta per trasportare il corpo di Giulia fino al Lago di Barcis.
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