In Russia la situazione è tesissima. Le milizie del Gruppo Wagner, comandate dal fondatore Yevgeny Prigozhin, hanno preso Rostov e Voronezh.

L’obiettivo, a quanto pare, è ora raggiungere la capitale Mosca, dove ogni agente di polizia è stato mobilitato (compresi quelli che erano in vacanza) e sono state già installate postazioni con mitragliatrici nelle autostrade in prossimità della capitale russa.

Il dipartimento di stato americano ha reso noto che gli USA stanno lavorando “in stretto coordinamento con gli alleati” su quanto sta accadendo in Russia che, naturalmente, potrebbe avere ripercussioni sulla guerra in Ucraina.

Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, in collegamento con il TG1, ha commentato: “Quello che è accaduto dimostra che il fronte russo è in difficoltà ma non tocca a noi interferire nella vita di quel paese, sono vicende interne. Noi non siamo in guerra con la Russia”.

Eppure, paiono parole di circostanza perché è chiaro che ciò che accadrà a Mosca nelle prossime ore avrà ripercussioni in tutta la politica globale. Una eventuale caduta di Putin, ad esempio, potrebbe scatenare una reazione catena con vari soggetti coinvolti: ad esempio, il governo bielorusso di Lukashenko potrebbe scricchiolare, così come quelli di Uzbekistan e Kazakistan, tra l’altro tutti presidenti contattati immediatamente dal leader del Cremlino dopo l’avvio dell’operazione golpista di Prigozhin.

Putin ha (ovviamente) incassato già il sostegno del presidente turco Erdogan e le milizie sciite in Siria e le guardie rivoluzionarie islamiche di Teheran gli hanno offerto un aiuto concreto contro i ‘ribelli’.

Il presidente russo, inoltre, ha firmato una legge che consente la detenzione di 30 giorni per la violazione della legge marziale. Altro segno che qualcosa di ‘grosso’ potrebbe accadere a stretto giro.

Certo, è strano che, al momento, la Wagner stia avanzando piuttosto celermente verso Mosca, senza affrontare alcuna resistenza solida. Forse perché Putin vuole ancora tentare l’arma della resa dei ‘mercenari’? O li sta aspettando alle porte della capitale? O la Wagner ha il sostegno non dichiarato di altri generali dell’esercito russo?

Intanto, il presidente ucraino Zelensky osserva l’evolversi della situazione da spettatore molto interessato…

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