Nonostante appena ieri in Francia si sia votato per le elezioni municipali (con l’astensionismo al 54,5%), il presidente Emmanuel Macron ha oggi annunciato al proprio popolo l’avvio di misure restrittive per contenere l’epidemia di coronavirus.

«Diamo prova di uno spirito solidale e senso di responsabilità, ciascuno di noi deve limitare i contatti con le persone – ha affermato Macron – Dopo aver consultato gli esperti ho deciso di rafforzare le misure per ridurre gli spostamenti da domani alle 12 e per almeno 15 giorni gli spostamenti saranno ridotti».

«Non saranno più permessi gli assembramenti – ha proseguito Macron –  il ritrovarsi con gli amici, bisognerà ridurre al massimo i contatti solo quelli dentro casa. Uscire esclusivamente per fare la spesa, non sarà possibile fare viaggi lunghi, sarà possibile fare attività sportiva all’aperto ma da soli, sì al lavoro a distanza. Il governo preciserà le modalità di queste nuove regole. Tutte le infrazioni verranno sanzionate».

Macron ha anche annunciato il rinvio del secondo turno delle elezioni municipali: «Dopo aver consultato il presidente del senato, il presidente del parlamento e i miei predecessori ho deciso che il secondo turno delle elezioni municipali sarà rimandato». Sono state sospese anche le bollette di «luce, gas e acqua sono sospese» e lo Stato «garantirà i mutui delle compagnie con un pacchetto da oltre 300 miliardi di euro». Inoltre, «l’esercito trasporterà le persone malate all’ospedale». Il presidente francese ha anche detto che «siamo in guerra» e  che il conflitto va vinto «lavorando insieme e velocemente».

Macron ha concluso così il suo discorso: «Vi chiedo di rimare a casa, di mantenere la calma, occupatevi dei vostri cari che vivono con voi, leggete, ascoltate le notizie, ritrovate il senso dell’essenziale. Evitate lo spirito del panico di credere a tutte le voci false, non credete ai mezzi esperti. Le circostanze ci obbligano a farlo siamo in guerra sanitaria, il nemico esiste si diffonde, si propaga, siamo in guerra. Niente ci deve distrarre».

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