Si sta aprendo pericolosamente anche il fronte nord di Israele.

Le Forze di difesa israeliane (IDF), infatti, hanno colpito una postazione militare appartenente al movimento sciita libanese filo-iraniano Hezbollah, “in risposta al missile anticarro lanciato contro i soldati delle Idf poco fa”. L’artiglieria ha centrato l’area da cui è partito il missile.

Hezbollah, dal canto suo, ha affermato che ci sarebbe stato un “gran numero” di perdite tra l’esercito israeliano: “La resistenza islamica – si legge in un comunicato – sarà ferma nella sua risposta agli attacchi israeliani che colpiscono il nostro Paese e la sicurezza del nostro popolo, in particolare quando questi attacchi fanno martiri.

Su questa situazione – che potrebbe aggravare ancora di più la guerra in Israele – è intervenuto Antonio Tajani, ministro degli Esteri, dopo avere incontrato Ahmed Abdoul Gheit, segretario generale della Lega araba, in Egitto: “La missione al Cairo parte dallo sforzo diplomatico dell’Italia per favorire il ritorno della pace in Medio Oriente e Israele. Stamane ho incontrato il segretario generale della Lega Araba al quale ho ribadito la ferma condanna per l’attacco terroristico di Hamas. Per l’Italia, Hamas è responsabile di ciò che sta accadendo. Ma ho chiesto anche di fare tutto il possibile per una de escalation e per circoscrivere il conflitto e impedire che si allarghi al Libano“.

Erdogan: “Non è una guerra ma un massacro”

Da segnalare, infine, il duro monito di Recep Tayyip Erdogan, presidente della Turchia: “Siamo totalmente contro l’uccisione di civili su territorio israeliano. Allo stesso tempo riteniamo inaccettabile il massacro degli abitanti di Gaza. Tagliare acqua ed elittricità, abbattere scuole e moschee, distruggere case sono atti vergognosi che si possono definire un massacro, non combattimenti” ma si è detto pronto a mediare.

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