A Bucha, città di 30mila abitanti vicino Kiev, le forze ucraine hanno seppellito centinaia di persone in una fossa comune dopo avere ripreso il controllo dell’area.
Il sindaco Anatoly Fedoruk all’agenzia di stampa AFP ha dichiarato: “A Bucha abbiamo già seppellito 280 persone nelle fosse comuni”, raccontando che le strade della città, quasi totalmente distrutta, sono disseminate di cadaveri: “Tutti uccisi a colpi di arma da fuoco, nella parte posteriore della testa”. Le vittime sono sia uomini che donne, anche un 14enne.
Il sindaco ha pure confermato ad Al Jazeera di avere visto almeno 22 corpi nelle strade di Bucha e che non è ancora possibile raccogliere tutti i corpi per il timore che i russi possano avere nascosto deliberatamente degli ordigni tra di essi. L’inviato di Al Jazeera, Rob McBride, da Leopoli ha detto: “Fedoruk ha affermato che è stato un deliberato attacco da parte dei soldati russi, un massacro di civili”.
A Bucha ci sono stati aspri combattimenti nelle ultime settimane e la cittadina è stata sotto occupazione russa per circa un mese fino a quando non è stata riconquistata dagli ucraini. “Secondo il sindaco i morti stavano cercando di fuggire nel territorio detenuto dall’Ucraina quando, secondo lui, sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco”, ha detto McBride.
Purtroppo, altri 57 corpi sono stati trovati in una fossa comune sempre a Bucha. Come denunciato dal capo dei soccorritori Serhii Kaplytchny. Una dozzina di corpi erano visibili, alcuni solo parzialmente sepolti. “Qui, in questa lunga tomba, sono sepolte 57 persone”, ha detto Kaplytchnyi.
I crimini di Bucha hanno sconvolto l’Europa. La NATO ha parlato di “atti orribili e inaccettabii”. Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, intervistato dalla CNN ha parlato di “pugno nello stomaco”. Infine, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha chiesto chiarimenti sui “crimini dell’esercito russo”.
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