La marina di Kiev ha rivelato oggi, lunedì 28 febbraio, che le guardie di frontiera ucraine, che hanno detto a una nave da guerra russa di “fottersi” mentre difendevano l’isola dei serpenti nel Mar Nero, sono ancora vive e tenute prigioniere dagli invasori. Lo riporta il New York Post.

Le 13 guardie erano state inizialmente ritenute morte dopo essersi rifiutate, con aria di sfida, di cedere il loro posto sulla piccola isola vicino al confine rumeno ai russi quando due navi nemiche si sono avvicinate giovedì scorso, 24 febbraio. La Marina ucraina ha dichiarato in un post su Facebook che le guardie sono state “prese prigioniere dagli occupanti russi. Siamo molto felici di apprendere che i nostri fratelli sono vivi e stanno bene”.

Funzionari ucraini avevano dichiarato la scorsa settimana che le guardie erano state tutte uccise dopo che le forze di Mosca avevano aperto il fuoco. Ora, però, la notizia che quei soldati sono ancora vivi. In effetti, la Russia, venerdì scorso, ha affermato che le guardie ucraine si erano arrese.

La storia di quei soldati ha fatto il giro del mondo con tanto di clip audio dello scambio di parole con le forze russe. Una voce dice: “Questa è una nave da guerra russa. Vi proponiamo di deporre le armi e di arrendervi per evitare spargimenti di sangue e vittime inutili. Altrimenti verrete bombardati”. La risposta: “Nave da guerra russa, vai a farti fottere”.

Sulla scia della clip diventata virale, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha promesso di decorare le guardie di frontiera con il più alto onore militare postumo, “il titolo di Eroe dell’Ucrania“.

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