Giorno 137 della guerra in Ucraina. L’esercito russo ha bombardato la provincia di Donetsk. Le truppe di Vladimir Putin stanno cercando di prendere il controllo dell’intera area per consolidare la propria posizione nel Donbas.

Segnalato un attacco missilistico russo sulla città di Druzkivka, nel nord di Donetsk. Stando a fonti ucraine, cinque civili sono stati uccisi e sette feriti. Le truppe russe hanno anche attaccato Kryvyi Rih, la città natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che si trova nella parte centrale del Paese. La notizia è stata confermata dal sindaco della città Oleksandr Vilkul che ha accusato la Russia di avere usato le bombe a grappolo. Il bilancio: un morto e due feriti.

Il ministero della Difesa russo ha, inoltre, comunicato che perdite pesanti sono state inflitte all’esercito ucraino nelle regioni di Mykolaiv e Dnepropetrovsk. Inoltre, è salito a 15 il numero dei morti nel crollo di una palazzina di cinque piani colpita da un missile a Chasiv Yar, come reso noto dal governatore del Donetsk, Pavl Kyrylenko. I soccorritori sono a riusciti a trarre in salvo cinque persone, ma sotto le macerie potrebbero trovarsi 24 altri residenti fra cui un bambino.

Infine, l’artiglieria russa ha colpito un punto di concentrazione delle truppe ucraine e una fabbrica di ceramica utilizzata come deposito di munizioni a Slovyansk, nel Donetsk, uccidendo fino a cento soldati ucraini. Lo ha riportato il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov. L’attacco, ha proseguito il portavoce, ha consentito la distruzione di oltre mille proiettili per obici statunitensi M-777 e 700 razzi per lanciamissili Grad.

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