Ventiseiesimo giorno di guerra in Ucraina. Altra notte di bombardamenti russi.

Sei persone sono state uccise nella capitale Kiev in un attacco russo su un centro commerciale che si trova nel distretto di Podil. Lo ha riferito il dipartimento del Servizio di emergenza di Stato ucraino. Il sindaco della città, Vitali Klitschko, ha dichiarato che i proiettili d’artiglieria hanno danneggiato anche alcune abitazioni adiacenti. A spegnere le fiamme 63 vigili del fuoco e 11 unità.

A Sumy c’è stata una fuoriuscita dall’impianto chimico Sumykhimprom a causa di un attacco aereo russo. Si stima che l’area colpita sia entro i 2,5 chilometri dal sito, compresi i villaggi di Novoselytsya e Verkhnya Syrovatka. La perdita di ammoniaca è stata riparata stamattina. C’è stato un ferito. Su quanto successo si è espresso Igor Konashenkov, portavoce del ministero della Difesa russo, secondo cui la fuoriuscita di ammoniaca nello stabilimento è stata il risultato di una provocazione da parte dei nazionalisti ucraini. “Nella citta’ di Sumy, nella notte è stata effettuata una provocazione pianificata da parte di nazionalisti ucraini, di cui il ministero della Difesa russo ha ufficialmente avvertito alcuni giorni fa”.

Serhiy Bratchuk, portavoce del quartier generale operativo dell’amministrazione militare regionale di Odessa, ha comunicato su Telegram che due navi russe sono apparse in un’incursione a distanza nel porto di Odessa e hanno aperto il fuoco “in modo indiscriminato”. L’artiglieria delle Forze armate ucraine avrebbe aperto il fuoco in risposta e avrebbe allontanato le navi dalla riva.

Poi, otto corridoi umanitari sono stati concordati per la giornata di oggi ma nessuno dalla città assediata di Mariupol perché il governo ucraino ha rifiutato la ‘proposta’ russa di resa. Lo ha riportato il Guardian citando la vice prima ministra ucraina Iryna Vereshchuk.

Infine, la Slovenia rimanderà presto i suoi diplomatici a Kiev, come affermato dal primo ministro Janez Jansa. “Sono volontari. Stiamo lavorando affinché l’UE faccia lo stesso. L’Ucraina ha bisogno di un sostegno diplomatico diretto”, ha affermato Jansa in un post su Twitter.

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