Le battute d’arresto militari in Ucraina potrebbero indurre il presidente russo Vladimir Putin a ricorrere a un’arma nucleare tattica o a bassa potenza. Lo ha detto ieri, giovedì 14 aprile, il capo della CIA William Burns.
Burns, durante un discorso ad Atlanta, in Georgia, ha affermato: “Dato che il presidente Putin e la leadership russa possono sprofondare nella disperazione, date le battute d’arresto che hanno subito finora dal punto di vista militare, nessuno di noi può accettare la minaccia rappresentata dal potenziale uso di armi nucleari tattiche o nucleari a bassa potenza armi”.
Il Cremlino ha messo già in allerta le sue forze nucleari, come dichiarato dallo stesso Putin all’inizio del conflitto, “ma in realtà non abbiamo visto segnali concreti come schieramenti o misure militari che potrebbero aggravare le nostre preoccupazioni”, ha aggiunto il capo della principale agenzia di intelligence americana, parlando agli studenti dell’Università tecnologica della Georgia.
“Ovviamente siamo molto preoccupati – ha aggiunto Burns – So che il presidente Biden è profondamente preoccupato per il rischio della terza guerra mondiale e sta facendo di tutto per evitare di arrivare al punto in cui un conflitto nucleare diventi possibile”.
La Russia ha molte armi nucleari tattiche, meno potenti della bomba di Hiroshima, e la sua dottrina è “escalation-de-escalation” che consiste nell’usare prima un’arma nucelare di bassa potenza per riguadagnare il vantaggio in caso di conflitto convenzionale con l’Occidente.
Questa ipotesi, però, implica che la “NATO intervenga militarmente sul terreno in Ucraina durante questo conflitto, e questa non è una cosa, come ha chiarito il presidente, che è pianificata”, ha proseguito Burns.
Ricordando di essere stato ambasciatore degli Stati Uniti a Mosca, Burns ha usato parole durissime contro Putin, definito “vendicativo”, “testardo”, sprofondato in un “miscuglio esplosivo di rancori, ambizione e insicurezza”. “Ogni giorno Putin dimostra che un potere in declino può essere destabilizzante quanto un potere in ascesa”, ha concluso.
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