Quella di oggi, lunedì 28 febbraio, potrebbe essere una giornata cruciale per la guerra in Ucraina. Tra circa un’ora, infatti, cominceranno i negoziati tra Russia e Ucraina, al confine con la Bielorussia, anche se c’è scetticismo dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha detto di volere la pace ma non la resa. Tutto, infatti, dipende dalle condizioni proposte da Mosca a Kiev.

Comunque, Vladimir Medinsky, capo negoziatore russo, citato da Interfax, ha affermato: “La delegazione russa è pronta a negoziare con l’Ucraina tutto il tempo necessario per raggiungere un accordo”.

Da fonti ucraine fanno sapere che la delegazione ucraina è arrivata nell’area del confine ucraino-bielorusso per prendere parte ai colloqui con i rappresentanti della Federazione Russa.

La delegazione comprende David Arahamiya, servitore della fazione popolare, Oleksiy Reznikov, ministro della difesa dell’Ucraina, Mykhailo Podoliak, consigliere del capo dell’ufficio presidenziale, Andriy Kostin, primo vice capo della delegazione ucraina al gruppo di contatto tripartito, Rustem Umerov, deputato, e Mykola Tochytsky.

La questione chiave dei colloqui, dal punto di vista di Kiev, è il cessate il fuoco immediato e il ritiro delle truppe russe dall’Ucraina. Bisogna capire cosa chiede la Russia, anche se Putin ha spesso rimarcato la necessità di demilitarizzare e denazificare tutto il Paese.

Intanto, le autorità di Kiev hanno chiesto alla popolazione della capitale del Paese di lasciare le proprie abitazioni soltanto per le emergenze, per procurarsi cibo o medicinali. Si registrano, infatti, combattimenti in molte zone della città e nel resto dell’Ucraina. E il Cremlino ha fatto sapere di controllare tutto lo spazio aereo ucraino.

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