In corso ad Antalya, in Turchia, i colloqui tra il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, e l’omologo russo, Sergei Lavrov. Al meeting partecipa anche il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu. Lo riporta Anadolu.
In attesa di conoscerne gli esiti, truppe russe sono a Mariupol, la città pesantemente bombardata fino a ieri. Il Ministero della Difesa russo ha annunciato che diversi quartieri della città “sono stati presi e sono sotto controllo”, come riportato dall’agenzia di stamp russa Interfax. “L’operazione per liberare la città di Mariupol dai nazionalisti è continuata. Le unità della milizia popolare della Repubblica di Donetsk nella parte orientale della città hanno preso il controllo dei quartieri Azovsky, Naydenovka, Lyapino, Vinogradar e si sono recate allo stabilimento di Azovstal. Nella parte occidentale parte della città, il microdistretto di Zapadny è stato liberato”, ha affermato il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov in un briefing.
Sul fronte politico, la Russia ha annunciato di lasciare il Consiglio d’Europa, come reso noto dal ministro degli Esteri Lavrov, citato da Tass. “Il corso degli eventi è diventato irreversibile – si legge in una nota – e la Russia non ha alcuna intenzione di sopportare le azioni sovversive intraprese dall’Occidente, che spinge per un ordine basato sulle regole e sulla sostituzione del diritto internazionale calpestato dagli Stati Uniti e dai suoi satelliti”.
La decisione della Russia, ha detto il ministro degli Esteri in una nota, è stata presa a causa del comportamento ostile dei Paesi europei e della Nato nei confronti della Russia, continuando “nel solco della distruzione del Consiglio d’Europa e dello spazio giuridico e umanitario in Europa”.
“I membri dell’Unione Europea e della Nato, che sono ostili nei confronti della Russia – si legge nella nota – stanno abusando della loro assoluta maggioranza nel comitato dei ministri del Consiglio d’Europa. La Russia non prenderà parte al tentativo di NATO e UE nel trasformare la più antica organizzazione europea in un altro luogo dove vengono esaltati i mantra della supremazia e del narcisismo dell’Occidente. Lasciamo che si divertano tra loro senza la compagnia della Russia”.
Infine, sul fronte dei boicottaggi, il colosso statunitense dell’e-commerce Amazon ha annunciato la sospensione di Amazon Prime Video e di tutti i servizi di spedizione e annessi in Russia, in risposta all’operazione militare condotta da quel Paese in Ucraina.
Commenta con Facebook