Il Consiglio europeo, riunito a Bruxelles, ha condannato l’aggressione militare “non provocata e ingiustificata della Federazione russa contro l’Ucraina”. “Con le sue azioni militari illegali, la Russia sta violando gravemente il diritto internazionale e i principi della Carta delle Nazioni Unite e minando la sicurezza e la stabilità europea e mondiale”.

Il Consiglio europeo chiede “che la Russia cessi immediatamente le sue azioni militari, ritiri incondizionatamente tutte le forze e l’equipaggiamento militare dall’intero territorio dell’Ucraina e rispetti pienamente l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina all’interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti”.

Il Consiglio europeo invita la Russia e le formazioni armate sostenute dalla Russia a “rispettare il diritto umanitario internazionale e fermare la loro campagna di disinformazione e attacchi informatici”.

Il Consiglio europeo “deplora la tragica perdita di vite umane e le sofferenze umane causate dall’aggressione russa. È solidale con le donne, gli uomini ei bambini le cui vite sono state colpite da questo attacco ingiustificato. Invita la Russia e le formazioni armate sostenute dalla Russia a consentire l’accesso e l’assistenza umanitari sicuri e senza ostacoli a tutte le persone bisognose”.

Il Consiglio europeo condanna, inoltre, fermamente “il coinvolgimento della Bielorussia in questa aggressione contro l’Ucraina e la invita ad astenersi da tale azione e a rispettare i suoi obblighi internazionali”.

E ancora: “ll Consiglio europeo crede fermamente che l’uso della forza e della coercizione per cambiare i confini non abbia posto nel ventunesimo secolo. Tensioni e conflitti dovrebbero essere risolti esclusivamente attraverso il dialogo e la diplomazia”. “L’Unione Europea continuerà a cooperare strettamente con i vicini e ribadisce il suo fermo sostegno e il suo impegno nei confronti della sovranità e dell’integrità territoriale della Georgia e della Repubblica di Moldova“, si legge ancora. L’UE “continuerà un forte coordinamento con partner e alleati, in seno all’ONU, all’OSCE, alla NATO e al G7”.

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