L’Ucraina e l’Occidente hanno accusato la Russia di avere compiuto un massacro di civili a Bucha, vicino alla capitale Kiev. Le autorità ucraine hanno trovato 410 corpi nella cittadina e parlano di crimini di guerra commessi dalle truppe del Cremlino. Antony Blinken, segretario di Stato americano, ha parlato di “pugno nello stomaco”.

Un’immagine satellitare ha mostrato una trincea di circa 14 metri di lunghezza scavata nel terreno di una chiesa dov’è stata identificata una fossa comune, come riportato dalla società statunitenese Maxar Technologies. L’immagine, catturata il 31 marzo scorsa, che ne seguono altre del 10 dello stesso mese, mostrano i segni di scavo sul terreno della Chiesa di Sant’Andrea e di Pyervozvannoho All Saints.

Come scontato, il Ministero della Difesa russo ha negato le accuse, affermando che l’Ucraina ha organizzato uno “spettacolo” per i media occidentali. Mosca, inoltre, ha chiesto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di convocare un’assemblea sull’argomento, parlando di “provocazione dei radicali ucraini”, così da mostrare le prove.

Comunque sia, secondo Kiev, l’esercito ucraino ha trovato una camera di tortura allestita dai russi a Bucha, dov’è avvenuto il “peggior massacro in Europa dalla seconda guerra mondiale”. La camera della tortura, secondo l’agenzia ucraina Unian, era stata allestita in una struttura originariamente utilizzata come sanatorio per bambini: nel seminterrato sono stati trovati i cadaveri di un gruppo di uomini, rannicchiati, in posizione piegata e con le mani legate dietro la schiena.

Infine, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è recato a Bucha e ha fatto visita ai ricoverati nell’ospedale cittadino. Nonostante quanto successo, Zelensky non chiude ai negoziati “perché l’Ucraina deve avere la pace. Siamo in Europa nel 21esimo secolo. Continueremo gli sforzi diplomaticamente e militarmente”.

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