Una raffica di attacchi russi ha colpito infrastrutture critiche a Kiev, Kharkiv e in altre città, causando l’interruzione dell’approvvigionamento idrico ed elettrico. Si tratta di un rappresaglia per quanto successo alla flotta russa del Mar Nero.
Il ministero della Difesa russo ha affermato che le sue forze hanno effettuato “attacchi con armi aeree e marittime ad alta precisione a lungo raggio contro il comando militare e i sistemi energetici dell’Ucraina. Gli obiettivi sono stati raggiunti”.
L’aviazione ucraina, dal canto suo, ha dichiarato di avere abbattuto 44 degli oltre 50 missili da crociera lanciati dalla Russia.
Il primo ministro ucraino Denys Shmyhal ha affermato che missili e droni russi hanno colpito 10 regioni ucraine e danneggiato 18 oggetti, la maggior parte dei quali sono strutture energetiche.
Centinaia di località in sette regioni ucraine sono rimaste senza elettricità. Shmyhal ha aggiunto che “le conseguenze avrebbero potuto essere molto peggiori” se le forze ucraine non avessero abbattuto la maggior parte dei missili russi.
Di mattina, invece, sono state udite forti esplosioni a Kiev mentre i residenti si preparavano ad andare al lavoro. Le sirene antiaeree sono state accese per tre ore.
Il sindaco della capitale Vitali Klitschko ha affermato che l’80% dei cittadini della capitale è rimasto senza acqua a causa dei danni a un impianto elettrico. Le autorità locali stanno lavorando per ripristinare le forniture il prima possibile e il sindaco si è appellato ai residenti di “fare scorta di acqua dalle sale pompe e dai punti vendita più vicini”.
Infine, Andriy Yermak, capo dell’ufficio del presidente Volodymyr Zelensky, ha dichiarato che gli attacchi alle strutture civili non hanno indebolito la resistenza ucraina: “Persevereremo e generazioni di russi pagheranno un prezzo alto per la loro disgrazia”.
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