Sergey Lavrov, ministro degli Esteri russo, ha affermato che l’attuale situazione in Ucraina è il risultato diretto del desiderio degli Stati Uniti d’America e dell’Occidente di governare e dominare il mondo.

Intervistato da India Today, Lavrov ha detto: “Gli eventi attuali sono radicati negli Stati Uniti e nel desiderio dell’Occidente di governare il mondo. Vogliono mostrare al mondo che non ci sarebbe stata multipolarità, solo unipolarità, e hanno creato un trampolino di lancio contro di noi, ai nostri confini. Hanno pompato armi in Ucraina”.

E ancora: “Se Zelensky avesse collaborato e cercato di attuare gli accordi di Minsk, la crisi sarebbe stata risolta molto tempo fa. L’Occidente ha tradito Zelensky. Penso che lo abbiano semplicemente usato contro la Russia. Hanno fatto di tutto per rafforzarlo nel desiderio di ignorare qualsiasi proposta”.

Lavrov ha spiegato che l’operazione militare speciale russa, così come chiamano la guerra al Cremlino, mira “alla completa liberazione delle repubbliche di Donetsk e Luhansk“, come annunciato inizialmente, ribadendo che “sta iniziando una nuova fase di questa operazione e sono sicuro che sarà un momento molto importante”.

Lavrov ha pure detto che la Russia stabilirà la verità su quanto accaduto a Bucha. “E non ci fermeremo prima di aver stabilito la verità”, ha proseguito. Il ministro ha osservato che Mosca sta indagando sulle “atrocità commesse dai battaglioni neonazisti e dalle forze armate ucraine” ed è stata creata una commissione speciale.

 

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