Vladimir Putin, presidente della Russia, ha affermato oggi, martedì 12 aprile, che i colloqui di pace con l’Ucraina hanno raggiunto un ‘binario morto’. In pubblico per la prima volta da quando le forze russe si sono ritirate dall’Ucraina del Nord, bloccate alle porte di Kiev, Putin ha insistito sul fatto che gli obiettivi dell’operazione militare speciale sono “nobili”.

Putin ha anche detto che Kiev ha fatto deragliare i negoziati, parlando di crimini guerra e chiedendo garanzie di sicurezza: “Siamo tornati di nuovo a una situazione senza uscita per noi”, ha detto il leader della Russia dal 1999.

Poi, per quanto concerne gli obiettivi, Putin è sicuro che “senza dubbio” saranno raggiunti, affermando che la Russia “continuerà la sua attività ritmicamente e con calma” e sottolineando che non c’era altra scelta se non combattere per difendere i russofoni dell’Ucraina orientale e impedire al suo ex vicino sovietico di diventare un trampolino di lancio anti-russo per i nemici di Mosca.

Il 69enne Putin ha anche detto che “il Blitzkrieg su cui contavano i nostri nemici non ha funzionato”, facendo riferimento alle sanzioni, il giorno dopo del colloquio ‘non amichevole’ con il cancelliere austriaco.

Il presidente russo ha anche rispetto le affermazioni ucraine e orientali secondo cui la Russia avrebbe commesso crimini di guerra, parlando di “fake news”, ad esempio, in relazione ai massacri compiuti a Bucha, dove sono stati trovati i corpi di oltre 400 civili uccisi. A tal proposito, parlando con il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, suo alleato, Putin ha detto che i fatti di Bucha sono falsi, citando presunti documenti che lo proverebbero. E, per quanto concerne la Bielorussia, secondo il Capo del Cremlino “i colloqui con l’Ucraina sono cominciati in buona parte grazie a Lukashenko. La Bielorussia è il posto perfetto per i negoziati”, trascurando, però, il fatto che proprio da lì vengono lanciati i missili che finiscono contro l’Ucraina e da lì le truppe russe sono entrate nel Paese.

Putin, che continua a sostenere che Ucraina e Russia hanno un unico popolo, considera la guerra un confronto inevitabile con gli Stati Uniti d’America. Infine, tracciando un’analogia tra i successi spaziali sovietici e le sfide attuali di Mosca, a 60 anni dal giorno in cui Yuri Gagarin divenne il primo uomo nello spazio, Putin ha detto: “Le sanzioni erano totali, l’isolamento era completo ma l’Unione Sovietica era ancora la prima nello spazio”.

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