Secondo Sergej Lavrov, ministro degli Esteri russo, gli USA stanno minacciando di eliminare fisicamente Vladimir Putin.

“A Washington, alcuni ‘funzionari non specificati’ del Pentagono hanno effettivamente minacciato di infliggere un ‘colpo’ volto a ‘decapitare’ il vertice del Cremlino – ha detto Lavrov – Stiamo parlando della minaccia di eliminare fisicamente il capo dello Stato russo”.

“Se tali idee dovessero essere veramente prese in considerazione da qualcuno, quel qualcuno dovrebbe pensare molto bene alle possibili conseguenze”, ha aggiunto il ministro degli Esteri.

Lavrov, 72 anni, ha anche affermato: “La politica occidentale di contenimento totale del nostro Paese è estremamente pericolosa. Corre il rischio di scivolare in uno scontro armato diretto tra le potenze nucleari“.

E ancora: “Mettiamo in guardia su questo e ripetiamo ancora e ancora che non possono esserci vincitori in una guerra nucleare e non dovrebbe mai essere scatenata”.

Poi, a proposito dei negoziati, Lavrov ha spiegato che “mantenere un normale dialogo con l’amministrazione Biden, che pone tra i suoi obiettivi la sconfitta strategica del nostro paese, è oggettivamente impossibile”, aggiungendo che “la linea conflittuale anti-russa di Washington assume un carattere sempre più marcato e generale”.

Per Lavrov “le relazioni russo-statunitensi versano in uno stato davvero deplorevole, quasi in situazione di stallo a causa di Washington”.

Infine, l’accusa agli USA: “Stanno facendo di tutto per prolungare il conflitto e renderlo più violento. Il Pentagono pianifica apertamente gli ordini per l’industria della Difesa americana per gli anni a venire, alzando costantemente il livello delle spese militari per le esigenze delle forze armate ucraine e chiedendo lo stesso agli altri membri dell’alleanza anti-russa. Dal febbraio di quest’anno, il volume degli aiuti militari al regime ha superato i 40 miliardi di dollari, che è paragonabile ai bilanci militari di molti paesi europei. Sappiamo anche che gli ambienti politici americani stanno sempre più pensando di trascinare l’Ucraina nella NATO“.

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