Il Governo di Kiev ha annunciato l’invio di 45 autobus verso Mariupol. Iryna Vereshcuk, vice prima ministra ucraina, su Telegram ha affermato: “Questa sera abbiamo ricevuto un messaggio dal Comitato Internazionale della Croce Rossa sulla conferma da parte della Russia di essere pronta ad aprire un corridoio umanitario da Mariupol con transito per Berdyansk. Per oggi sono stati inoltre concordati i seguenti corridoi: ️per la consegna degli aiuti umanitari e l’evacuazione delle persone dalla città di Melitopol; ️per un convoglio di persone con mezzi propri dalla città di Energodar a Zaporizhia“.
Ieri, mercoledì 30 marzo, il ministero della Difesa russo ha annunciato ache un corridoio umanitario sarebbe stato aperto da Mariupol a Zaporizhzhia, attraverso il porto di Berdiansk controllato dai russi, a partire dalle 9 italiane (10 locali). “Affinché questa operazione umanitaria abbia successo, proponiamo di realizzarla con la partecipazione diretta dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e del Comitato internazionale della Croce Rossa”, si legge nel comunicato del ministero. Il ministero russo ha chiesto a Kiev anche di garantire il “rispetto incondizionato” del cessate il fuoco.
Si è fatto sentire il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un videomessaggio pubblicato ieri sera, secondo cui la Russia sta ammassando le truppe nel Donbass per condurre una nuova offensiva nell’area sud orientale dell’Ucraina: “Ci stiamo preparando, non ci fidiamo di nessuno”, assicurando che l’Ucraina combatterà sper difendere la propria terra. Inoltre, il ritiro delle truppe russe dalle regioni di Kiev e Chernihiv e la riduzione delle loro attività in questi territori è una conseguenza degli sforzi delle forze armate ucraine che sono riuscite riconquistare delle posizioni.
Tuttacia, seocondo l’intelligence britannica, le forze militari russe continuano a bombardare Chernihiv, nonostante le promesse di ridimensionare le loro operazioni militari intorno alla città. Nel 36° giorno di conflitto, le truppe del Cremlino “continuano a mantenere posizioni a est e a ovest di Kiev” nonostante il ritiro di alcune delle sue unità. Il rapporto prevede, inolte, “pesanti combattimenti” nei sobborghi di Kiev nei prossimi giorni mentre continuano gli scontri a Mariupol.
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