Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha condannato duramente, com’è giusto che sia, il raid russo contro un ospedale per la maternità a Mariupol e ha chiesto nuovamente la no-fly zone per proteggere gli ucraini dagli attacchi dell’aviazione di Vladimir Putin.

Zelensky su Twitter ha scritto: “Attacco diretto delle truppe russe contro un ospedale pediatrico di Mariupol. La gente e i bambini sono sotto le macerie. È un’atrocità! Per quanto ancora il mondo sarà complice ignorando il terrore? Chiudete il cielo adesso, fermate le uccisioni. Avete la forza ma sembra stiate perdendo l’umanità”.

Il vicesindaco di Mariupol, Sergiy Orlov, ha reso noto che “la città è sotto bombardamento continuo dei russi” e che “è in corso un genocidio, con 1.170 persone uccise e 47 sepolte oggi all’interno di una fossa comune”.

Il primo ministro britannico Boris Johnson ha detto che ci sono poche cose più scellerate del prendere di mira persone vulnerabili e indifese. “Il Regno Unito sta valutando un maggiore sostegno all’Ucraina per difendersi dagli attacchi aerei e noi chiederemo a Putin di rendere conto dei suoi terribili crimini”, ha scritto su Twitter.

Inoltre, durante una conferenza stampa congiunta a Washington con il segretario di stato USA Antony Blinken, Elizabeth Truss, ministra degli esteri britannico, ha dichiarato che l’attacco russo all’ospedale di Mariupol è “aberrante, sconsiderato e sconcertante”.

Il governatore della regione di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, come riportato dal Guardian, ha affermato che “sono almeno 17 le persone rimaste ferite nel bombardamento russo dei reparti di maternità e pediatrico dell’ospedale. Tra i feriti ci sono anche donne in travaglio. “Il raid ha violato il cessate il fuoco per i corridoi umanitari”, ha aggiunto.

Il bombardamento su Mariupol ha infranto il cessate il fuoco sottoscritto anche da Mosca e con la Croce Rossa che, quindi, si è fidata.

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