Il consiglio comunale di Mariupol, la città – martire dell’Ucraina, ha avvertito che “epidemie potenti e mortali potrebbero presto scoppiare” perché le condizioni stanno diventando sempre più insalubri ogni giorno che passa.
In un post condiviso su Telegram, i funzionari locali hanno affermato che circa 100mila residenti “sono in pericolo mortale non solo a causa dei bombardamenti, ma anche delle condizioni di vita intollerabili e antigieniche”, nominando in particolare il colera, la dissenteria e l’infezione da E.coli. “Gli occupanti non sono in grado di fornire cibo, acqua e medicine alla popolazione. O semplicemente non ne sono interessati”, ha dichiarato il sindaco di Mariupol Vadym Boychenko. “Bloccano tutti i tentativi di evacuazione”.
A tal proposito, oggi, venerdì 29 aprile, la presidenza ucraina ha annunciato una “operazione” per evacuare i civili rintanati nella fabbrica Azovstal assediata dalle truppe russe. Centinaia di soldati e civili ucraini, tra cui dozzine di bambini, sono bloccati, secondo Kiev, nell’acciaieria dove si registra l’ultima resistenza all’invasione e dove avrebbero già perso la vita circa 20mila civili.
Infine, Josep Borrell, rappresentante della politica estera dell’UE, su Twitter ha scritto: “Mariupol è la Aleppo europea, una città distrutta fino alla radice con migliaia di morti civili. Faremo tutto il possibile affinché questa guerra finisca il prima possibile”.
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