La sindaca della città di Motyzhyn, il marito e il figlio sono stati uccisi e sepolti in una fossa poco profonda. Ne ha dato notizia oggi, lunedì 4 aprile, un consigliere del Ministero dell’Interno ucraino, mostrando i corpi parzialmente coperti dalla terra.

Da quando, la scorsa settimana, le truppe del Cremlino si sono ritirate dalle città e dai paesi intorno alla capitale Kiev, le forze ucraine sono avanzate, mostrando ai giornalisti i cadaveri dei civili uccisi dai russi, le case distrutte e le auto bruciate. Non è stato, comunque, possibile verificare in modo indipendente chi abbia ucciso la famiglia trovata nella fossa comune. E Mosca continua a negare di prendere di mira i civili e ha affermato che questi omicidi sono “organizzati” per infangare il nome della Russia.

Il funzionario ha identificato le persone uccise come Olha Sukhenko, il marito Ihor Sukhenko e il loro figlio, Oleksandr. Un giornalista ha visto i corpi in una foresta vicino a una fattoria, in gran parte distrutta, fuori dalla città di Motyzhyn. Nelle vicinanze c’erano anche un trattore bruciato e una persona sepolta nella sabbia con la testa fasciata. Il giornalista ha anche visto il cadavere di un uomo in un pozzo vicino alla fattoria bruciata: era legato.

Vadym Tokar, capo del consiglio del villaggio di Makariv, vicino a Motyzhyn, ha raccontato che le forze russe hanno catturato la famiglia della sindaca due o tre giorni prima che le truppe partissero.

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