Il leggendario pilota di caccia “Ghost of Kyiv” (fantasma di Kiev), che avrebbe abbattuto più di 40 aerei russi, è morto in battaglia il mese scorso. Secondo il Daily Mail la notizia è stata comunicata da fonti ucraine che, però, poi hanno smentito.

Comunque sia, il maggiore Stepan Tarabalka, 29 anni, padre di un figlio, stava pilotando un MiG-29 quando è stato abbattuto il 13 marzo. Il pilota aveva guadagnato velocemente fama mondiale dopo avere abbattuto sei aerei russi nel primo giorno dell’invasione, avvenuta il 24 febbraio, come subito raccontato dal governo ucraino.

Poi, però, come riportato dal Daily Mail, sono aumentati i ‘racconti’ sul fantaska di Kiev e sul numero degli abbattimenti, ritenuti un mito ‘fabbricato’ dal governo ucraino per ispirare coraggio tra i propri soldati. Anche perché, nei primi giorni dell’invasione russa, su Twitter era stata condivisa una clip con un jet ucraino che volava nei cieli di diverse città, abbattendo sei aerei del Cremlino. Una di queste clip, però, con 5 milioni di visualizzazioni, proveniva da un videogioco, Digital Combat Simulator del 2008. E un paio di giorni dopo, il ministero della Difesa ucraino ha pubblicato un video, sempre su Twitter, esaltando le abilità e il coraggio del fantasma di Kiev ma utilizzando lo stesso filmato smentito.

Quindi, la storia del pilota leggendario, per molti analisti, pare troppo hollywoodiana per essere vera. Comunque sia, sono state confermate sia l’identità che la morte del militare al Times. E si è appreso che il casco e gli occhiali del maggiore Tarabalka dovrebbero messi in vendita a Londra, in un’asta.

Su di lui, il governo ucraino aveva dichiarato: “La gente lo chiama il fantasma di Kiev. E giustamente: questo asso dell’UAF (Ukrainian Air Force, n.d.r.) domina i cieli della nostra capitale e del nostro Paese ed è già diventato un incubo per gli aerei russi”.

Il maggiore, nato in una famiglia della classe operaia nel villaggio di Korolivka, è stato insignito postumo della medaglia più importante del Paese per il coraggio in combattimento, l’Ordine della Stella d’Oro, e gli è stato conferito il titolo di Eroe dell’Ucraina. Ha frequentato la Kharkiv National University of the Air Force e lascia la moglie Olenia e il figlio Yarik, otto anni. La madre Nathalia ha raccontato che, da bambino, era solito guardare i MiG sorvolare la loro casa, sognando un giorno di diventare un pilota di caccia. Una volta esaudito il desiderio, quando sorvolava il suo villaggio, inclinava le ali del suo jet in segnodi saluto alla famiglia.

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