La guerra in Ucraina finirà con la liberazione della Crimea. Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky, poche ore dopo che alcune esplosioni hanno scosso una base aerea russa vicino alle località balneari nella penisola annessa alla Russia nel 2014.

Testimoni hanno riportato di avere sentito almeno 12 esplosioni nei pressi della base aerea di Saky vicino a Novofedorivka, scatenando la fuga dei turisti dalle spiagge. Il bilancio, secondo le autorità locali è di un morto e tredici feriti. Il ministero della Difesa russo insiste sul fatto che le esplosioni siano state causate da un deposito di munizioni. Un alto funzionario ucraino, però, sostiene che le deflagrazioni siano opera di sabotatori partigiani mentre un consulente presidenziale ha negato la responsabilità di Kiev.

Zelensky, dal canto suo, non ha menzionato quanto successo nell’aeroporto militare ma ha affermato che è doveroso concentrarsi sulla questione della Crimea.

“Non dimenticheremo che la guerra russa contro l’Ucraina cominciò con l’occupazione della Crimea. Questa guerra russa è iniziata con la Crimea e deve finire con la Crimea, con la sua liberazione”, ha detto. Mosca, dal canto suo, potrebbe accusare Kiev di avere superato una linea russa se l’Ucraina dovesse riconoscere di avere attaccato un territorio che la Russia considera proprio.

Infine, si è appreso che le forze russe che occupano la centrale nucleare di Zaporizhzhia nel sud-est dell’Ucraina si stanno preparando a collegare l’impianto alla rete elettrica della Crimea. Lo ha spiegato il presidente di Energoatom, Petro Kotin. “Il loro piano è di danneggiare tutte le linee della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Dopodiché non sarà collegato al sistema elettrico ucraino”, ha affermato. Secondo Kotin si tratta di un piano “molto pericoloso”.