“Il governo Draghi ha finalmente gettato la maschera, le cariche e le manganellate al porto di Trieste contro pacifici manifestanti e lavoratori dimostrano che l’unico linguaggio di cui è capace questo governo è quello della repressione”. È l’attacco lanciato da Francesca Donato, la parlamentare europea (ex Lega) che ha bollato come “repressione vergognosa” lo sgombero da parte della polizia di lavoratori e di manifestanti No Green pass dal porto di Trieste.
Donato: “Governo tollera però i rave party”
“La solerzia con cui Draghi e Lamorgese stanno reprimendo il dissenso sul Green pass – denuncia ancora l’europarlamentare che a settembre ha lasciato la Lega – dimostra che questo governo che ha tollerato rave party e ogni tipo di occupazione abusiva è determinato solamente a comprimere le libertà e i diritti di cittadini e lavoratori a suon di manganellate e lacrimogeni”.
“Esprimo tutta la mia solidarietà ai lavoratori del porto di Trieste e ai cittadini al loro fianco che sono le prime vittime della deriva autoritaria che in tanti abbiamo paventato e denunciato e che oggi si concretizza con le cariche della polizia” conclude Donato.
Figuccia: “Sinistra radical chic in silenzio”
“In un momento storico come questo, sento di dover dare solidarietà agli operai portuali di Trieste e a tutti i triestini. Mi chiedo dove sia finita la sinistra che si schierava al fianco degli operai. Dal porto di Trieste solo silenzio da una ridicola sinistra schiacciata nelle battaglie radical-chic che abbandona la gente al suo destino. Una sinistra ormai talmente strabica e scriteriata che addita come ‘narcisisti’ persino i suoi intellettuali come Cacciari e Freccero rei di schierarsi contro il green pass”. A dirlo in una nota è Vincenzo Figuccia deputato della Lega all’Ars e coordinatore provinciale del partito a Palermo.
“Lo stesso Cacciari già un anno fa bacchettava la sinistra che a furia di spostarsi verso il centro, è rimasta prigioniera del centro storico, rintanata nel rifugio dei benestanti, dimenticando le periferie e gli italiani in difficoltà. Noi oggi siamo tutti con gli uomini e le donne di Trieste”, conclude Figuccia.
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