Il calcio italiano è dei procuratori. Impossibile negarlo. Sono loro a condizionare tutto, a gestire il potere a muovere le pedine che, un tempo, erano manovravano direttori e presidenti.
Non è un caso che un ragazzo, senza dubbio bravo, di appena 18 anni sia stato riempito di soldi e, alla faccia dei numerosi studenti che hanno passato la fine di giugno e l’inizio di luglio a studiare, ha rinunciato all’esame di maturità per volare a Ibiza.
C’è chi può e chi non può, ma l’esempio che viene dato ai giovani è davvero devastante. Senza fare facilissima retorica: ma come si fa a spiegare a un ragazzino di 14 anni che è meglio investire, tempo e denaro, sullo studio rispetto al pallone. Impossibile senza il rischio, per i genitori, di essere mandati a quel paese. Una questione di business e di profitto: meglio spendere per un insegnante privato o per la scuola calcio? Sarebbe troppo facile scegliere la prima opzione.
A prescindere dalla vicenda di Gigio Donnarumma, il problema c’è e sta ‘rovinando’ il mondo del calcio. Non sorprende, in questo senso, l’episodio raccontato dall’amministratore delegato del Catania, Pietro Lo Monaco, durante la presentazione della campagna abbonamenti.
Il massimo dirigente rossazzurro ha raccontato come la società sia stata contattata da un presunto procuratore di un ragazzino classe 2001 della ‘cantera’, che chiedeva ragguagli sul contratto del suo assistito. Siamo alla follia, nonostante il procuratore o pseudo tale sia stato sonoramente mandato a quel paese da Lo Monaco e dai suoi collaboratori.
Potrebbe definirsi la sindrome di Jerry Maguire: il procuratore ( in quel caso di giocatori di football ) protagonista di un film americano interpretato da Tom Cruise che perde tutti i clienti e punta tutta la sua carriera su un singolo, sperando in un contratto milionario.
Storie da film che, come ha raccontato Lo Monaco, esistono per davvero. Qualcuno, infatti, è riuscito ad arricchirsi puntando tutto su un ragazzino promettente che, poi, ha fatto carriera. Ed ecco come i campi di periferia dove giocano i ragazzini, da qualche tempo, non sono più frequentati solo dai genitori che, speranzosi, osservano i figli. Ci sono anche questi personaggi che, come veri avvoltoi, cercano di scovare un giocatore promettente, lo circuiscono e, in molti casi, gli rovinano la carriera.
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