Ieri, giovedì 16 aprile, il commissario straordinario Domenico Arcuri ha firmato l’ordinanza con cui ha affidato alla società milanese Bending Spoons, a titolo gratuito per il governo, la realizzazione dell’APP Immuni.

Alla base del tracciamento c’è un identificativo temporaneo generato da uno smartphone che viene trasmesso e registrato dagli smartphone vicini. Quando qualcuno risulta contagiato i suoi codici identificativi vengono caricati su un server e le persone che gli sono state vicine vengono avvisate con una notifica. L’installazione della APP e l’aggiornamento dei propri dati sanitari avviene su base volontaria.

Arcuri ha scelto Bending Spoons «per la sua capacità di contribuire tempestivamente all’azione di contrasto del virus, per la conformità al modello europeo di tracciamento e per le garanzie che offre nel rispetto della privacy».

La società ha offerto la licenza d’uso al governo «esclusivamente per spirito di solidarietà e quindi al solo scopo di fornire un proprio contributo volontario». Sempre a titolo gratuito l’azienda milanese «ha manifestato la propria disponibilità a completare gli sviluppi informatici che si renderanno necessari per consentire la messa in esercizio del sistema nazionale di Contact tracing digitale».

A proposito dell’APP, il deputato della Lega e presidente della Commissione TLC alla Camera, Alessandro Morelli, su Twitter ha scritto: «Veniamo a conoscenza della App Immuni per il tracciamento del virus solo in seguito all’annuncio del commissario Arcuri e dai titoli di giornale, senza sapere dove finiranno i dati degli italiani. Forse sono entrati un po’ troppo nella parte: lo convochiamo in parlamento».

LA NOTA DELLA BENDING SPOONS

«Sono molto orgoglioso della passione, abnegazione e competenza dei nostri ingegneri, scienziati e di tutto il team Immuni. Abbiamo fatto, e faremo, del nostro meglio»: è il commento di Luca Ferrari, AD di Bending Spoons. L’azienda, in una nota, ha ricordato che «la Presidenza del Consiglio dei Ministri è il licenziatario dell’uso del prodotto. Bending Spoons agisce completamente gratuitamente, finanziando autonomamente i propri costi e non ricevendo alcun corrispettivo per il suo impegno».

Bending Spoons S.p.A. è un’impresa fondata nel 2013, in cui lavora un team internazionale composto da oltre 150 persone «che sviluppa App utilizzate da milioni di persone in tutto il mondo, con oltre 200 milioni di download complessivi, 270.000 nuovi utenti al giorno e 45,5 milioni di fatturato nel 2018, tra le aziende o gli istituti da cui provengono i membri della squadra ci sono Google, Apple, McKinsey e il Cern».

«È per assemblare una squadra d’eccellenza – ha aggiunto l’azienda – e per dare ai tanti talenti in fuga dal nostro Paese un motivo per restare che, nel 2014, da Copenaghen, dove abbiamo fondato l’azienda nel 2013, abbiamo scelto di tornare in Italia, a Milano».

I fondatori di Bending Spoons cinque, con età media che si aggira intorno ai 35 anni. Sono Luca Ferrari, nato nel 1985, laureato in Ingegneria elettronica e Ingegneria delle telecomunicazioni; Francesco Patarnello, nato nel 1985, laureato in Ingegneria Elettrica ed Elettronica e in Ingegneria delle Telecomunicazioni; Matteo Danieli, nato nel 1984, laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni; Luca Querella, laurea in Informatica e in Ingegneria Informatica; Tomasz Greber, nato nel 1984, digital designer con oltre 15 anni di esperienza.

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