Chiudere i canali di TheBorderline da tutti i social media e non limitarsi a renderli privati.

Questa è la posizione del Moige, il movimento italiano genitori, che ha già presentato formale richiesta a seguito del tragico incidente avvenuto a Roma, provocato da un gruppo di youtuber che erano intenti a filmarsi mentre guidavano a bordo di una Lamborghini per 50 ore consecutive.

“In pochi minuti sono state distrutte le vite di molte famiglie, quella coinvolta nell’incidente, ma anche quelle dei ragazzi a bordo dell’auto che pensavano di fare una bravata che avrebbe portato molti follower ai loro canali”, ha commentato Antonio Affinita, direttore generale del Moige.

“C’è bisogno di una maggiore educazione civica e stradale, a partire dalle scuole, ma c’è un altro elemento che non possiamo ignorare: ancora una volta, dai social è partita una challange mortale, che è costata una vita umana”, quella del piccolo Manuel Proietti.

Da qui la richiesta formale dell’associazione MOIGE, cioè chiudere i canali del gruppo di youtuber: “Si tratta di contenuti pericolosi, che spingono altri giovani all’emulazione. I social media possono essere veicolo di valori, intrattenimento e conoscenza, ma anche una rischiosa cassa di risonanza per contenuti di questo tipo, che condizionano in modo profondamente negativo i ragazzi, in un’età in cui si è facilmente influenzabili.È  necessario premiare chi veicola valori etici e sani principi, anziché chi veicola messaggi potenzialmente dannosi”, ha concluso Affinita.

“Pena severa e DASPO dai social”

Fabrizio Sala, deputato di Forza Italia, nel corso della trasmissione Metropolis, in onda su Telenova, ha affermato: “Quella di questi ragazzi non è una bravata, è un gravissimo incidente che merita una pena severa. Per chi non è in grado di sfruttare tutto ciò che di positivo hanno i social e li usa per finalità pericolose, oltretutto, sarebbe necessario introdurre il DASPO. Quella dello youtuber è una professione nuova, ma pur sempre una professione con anche un significativo impatto educativo, e come tale va trattata: per questo è fondamentale introdurre delle norme che possano regolamentare, ed eventualmente bloccare, contenuti non adatti. Norme che al momento mancano così come manca un codice deontologico della professione. Entrambi strumenti importanti, anche per tutelare il lavoro di tutti coloro che lavorano sul web creando contenuti di qualità, che fortunatamente sono la maggior parte degli youtuber”.

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