Ranieri Guerra, vicedirettore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, intervistato su RaiNews24, ha affermato che ci saranno nuovi focolai di coronavirus in Italia, anche dopo la riapertura: «Serve rafforzare il controllo del territorio con controlli e tamponi a domicilio», ha spiegato.
Per quanto concerne la fase due, Guerra ha detto «che c’è stata una valutazione del rischio molto approfondito. Un’intensa discussione fra la commissione per la riapertura e comitato tecnico scientifico per capire quali siano le implicazioni per mettere in sicurezza i lavoratori, compreso nel momento della mobilità» in modo da tornare ad una struttura produttiva efficace il prima possibile.
Sempre a RaiNews24, l’esperto ha dichiarato, in relazione all’assenza di una previsione di barriera protettiva per le RSA, che «non è il momento del biasimo ma della coerenza e del lavoro comune», sottolineando che il problema è il risultato «della debolezza della primissima linea di tutta la struttura preventiva, almeno delle regioni dove è andato a impattare all’inizio. Si sarebbe potuto fare una valutazione sulla concentrazione di anziani che sapevamo essere il punto di maggiore debolezza della popolazione». Guerra ha aggiunto: «Si tratta di pazienti fragili con più malattie. Sicuramente si sarebbe potuto erigere una barriera preventiva in quelle residenze. Ma è molto facile con il senno di poi dire quale sarebbe state le misure anche cogenti da prendere».
Infine, da sottolineare quanto detto da Mike Ryan, direttore esecutivo dell’OMS: «Non ci sono prove che la presenza di anticorpi nel sangue possano determinare l’immunità o meno al coronavirus». A suscitare interrogativi sul funzionamento degli anticorpi è il dato dei pazienti risultati nuovamente positivi al Covid-19 dopo essere guariti: finora gli scienziati non sono stati in grado di stabilire se questi possono nuovamente essere contagiosi o meno.
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