Una startup, composto da siciliani e pugliesi, si è piazzata seconda al “Resto al Sud Hackathon Tour Bari” organizzato da Invitalia. “Rewinding Waste”, team siculo-pugliese costituito da Francesca Fiume, Antonino Biundo e Guglielmo Grosso, punta a smaltire l’olio vegetale esausto e a riutilizzarlo per realizzare biopolimeri e composti per l’industria oleochimica. Grazie al secondo posto, al gruppo verranno erogati servizi per l’accrescimento delle competenze e per il networking, del valore di 3mila euro.

Al primo posto della prima tappa che si è svolta a Bari, presso il Balab dell’Università degli Studi “Aldo Moro”, si è piazzata Sestre, una startup pugliese che trasforma la dieta mediterranea in capsule.

La competizione, promossa da Invitalia, Agenzia per lo sviluppo, in partnership con il Centro di Eccellenza per l’Innovazione e la Creatività dell’Università, puntava a valorizzare progetti in ambiti prioritari ma non esclusivi come Salute e Welfare, Ambiente, Turismo Sostenibile, Agritech e Foodtech sui quali i 51 aspiranti startupper, sono stati chiamati a confrontarsi.

Selezionati con una call ad hoc, organizzati in 23 squadre, hanno lavorato per due giorni, insieme ai coach di Invitalia, Università e Onde Alte per focalizzare l’idea di impresa e “accelerare” lo sviluppo dei progetti. Resto al Sud Hackathon Tour è un roadshow di 4 tappe che Invitalia, Agenzia per lo sviluppo, porta in 4 università italiane: la sfida è trovare le migliori idee imprenditoriali di giovani universitari, tra i 18 e i 46 anni, da sviluppare attraverso un hackathon di accelerazione e finanziare con gli incentivi Resto al Sud, con l’obiettivo di generare cambiamento nei territori del Sud Italia, portando innovazione, valore e impatto sociale.

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