In Iran c’è un nuovo caso di una donna scomparsa. Si tratta di una scalatrice che ha gareggiato in un torneo internazionale senza l’hijab in Corea del Sud. Ne hanno dato notizia gli amici alla BBC. Il passaporto e lo smartphone di Elnaz Rekabi sarebbero stati confiscati.

Rana Rahimpour, conduttrice della BBC World Service, ha twittato stamattina che Rekabi si trovava su un aereo diretto a Teheran e ce “ci sono preoccupazioni per la sua sicurezza”. Rekabi aveva gareggiato nei campionati asiatici.

Il sito di notizie online Iran Wire – sito web anti regime – ha riferito che la donna era stata portata all’ambasciata iraniana a Seoul così da assicurare un rientro a casa senza il minimo controllo. Il sito, citando una fonte, ha riportato che Rekabi sarebbe tornata a Teheran un giorno prima del previsto per scoraggiare possibili proteste all’aeroporto internazionale Imam Khomeini.

Tuttavia, l’ambasciata iraniana in Corea del Sud ha affermato che Rekabi “è partita da Seoul per l’Iran, la mattina presto del 18 ottobre 2022, insieme agli altri membri della squadra”. E ancora: “L’ambasciata della Repubblica Islamica dell’Iran in Corea del Sud nega fermamente tutte le notizie false e la disinformazione riguardanti la signora Elnaz RekabiI.

Lo scorso anno Elnaz Rekabi è diventata la prima donna iraniana a vincere una medaglia ai campionati mondiali di arrampicata sportiva ed è arrivata quarta all’evento dello scorso fine settimana in Corea del Sud.

L’Iran è nell’occhio del ciclone internazionale per la dura repressione delle proteste per la morte di Masha Amini, 22enne arrestata dalla “polizia morale” per non avere indossato correttamente l’hijab. Molte donne hanno bruciato l’hijab e si sono tagliate i capelli nelle strade iraniane (e anche nel resto del mondo per manifestare solidarietà) e la folla ha cantato “zan, zendegi, azadi”, ovvero “donna, vita, libertà”.

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