Dalle Isole Samoa una storia che sa dell’incredibile. Il 55enne Sio Agafili ha trascorso cinque anni di prigione in più del dovuto perché pensava che la sua condanna non fosse finita.
Nel 2008 l’uomo è stato condannato a 7 anni di prigione per furto con scasso e nello stesso anno, ma per un altro caso, è stato condannato ad altri 5 anni di reclusione per lo stesso reato. Tuttavia, secondo le leggi delle Samoa, queste due sanzioni non possono essere combinate, motivo per cui doveva essere rilasciato nel 2015.
Appena rilasciato, Sio Agafili ha dichiarato: «Nessuno mi ha detto che la mia pena detentiva fosse finita. Ho perso il conto dei giorni. Non riuscivo a ricordare quando dovevo uscire, sapevo solo che dovevo fare il mio tempo».
È stato in seguito a una nuova apparizione in tribunale, per una presunta aggressione durante una fuga di massa dalla prigione, che il giudice della corte di giustizia suprema del Paese ha scoperto che era stato commesso un errore madornale.
E la colpa? Secondo la Giustizia, l’errore sarebbe del detenuto che non conosce la legge delle Samoa. Sio Agafili, però, non ci sta e ha in programma di presentare un reclamo per chiedere un risarcimento per il tempo trascorso in prigione in maniera ingiusta. L’avvocato Muriel Lui, alla stampa locale, ha detto: «Il suo diritto alla libertà è stato violato. Ci sarà sicuramente una denuncia».
Come riportato su GentSide.com, il sistema carcerario delle Samoa è ritenuto uno di quelli in cui è frequente la violazione dei diritti dei detenuti. Inoltre, è stato smantellato e commissariato dalla Polizia in modo che possa essere riformato da cima a fondo.
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