Una commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite ha stabilito che Israele avrebbe commesso atti di genocidio a Gaza. Il governo israeliano nega e parla di accuse false e pregiudizievoli.

Secondo una commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite, Israele avrebbe commesso atti di genocidio contro la popolazione palestinese di Gaza dal 7 ottobre 2023.

L’affermazione proviene dalla Commissione d’inchiesta internazionale indipendente istituita dal Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite (HRC). A guidarla è Navi Pillay, ex Alta Commissaria delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, che ha affermato con decisione: “Siamo giunti alla conclusione che a Gaza si sta verificando un genocidio e che la responsabilità ricade sullo Stato di Israele”.

Il dettaglio

Nel dettaglio, secondo la commissione, Israele avrebbe commesso quattro atti di genocidio durante la sua offensiva militare a Gaza. Il documento ufficiale, lungo 72 pagine, descrive in dettaglio una serie di azioni che – secondo la definizione giuridica della Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio del 1948 – configurerebbero il reato di genocidio.

Gli atti elencati includono:

  • Uccisioni sistematiche di palestinesi a Gaza.
  • Causare gravi danni fisici e mentali alla popolazione.
  • Infliggere condizioni di vita disumane per provocare la distruzione fisica del gruppo.
  • Imposizione di misure per impedire le nascite all’interno della popolazione palestinese.

Il rapporto sottolinea inoltre che quasi 65.000 palestinesi sono stati uccisi nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023, giorno in cui Hamas ha attaccato Israele e ha innescato l’operazione militare israeliana. Secondo il Ministero della Salute palestinese, la maggior parte delle vittime sono donne e bambini. Tuttavia, il ministero non distingue tra civili e combattenti.

La reazione di Israele: “Accuse false e politicizzate”

Israele ha respinto categoricamente il rapporto della Commissione delle Nazioni Unite. In una nota ufficiale del Ministero degli Esteri, si legge: “Israele respinge categoricamente il rapporto distorto e falso e chiede l’immediata abolizione della Commissione d’inchiesta”.

Il governo israeliano sostiene di agire in autodifesa e nel pieno rispetto del diritto internazionale. Secondo Tel Aviv, il rapporto dell’ONU sarebbe “basato interamente sulle falsità diffuse da Hamas”, e i membri della commissione sarebbero “portavoce dell’organizzazione fondamentalista islamica”.

Israele ha inoltre accusato il Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU di mantenere da anni una posizione pregiudizievole e anti-israeliana. Per questo, ha rinnovato l’appello per lo scioglimento della Commissione, sottolineando l’assenza di imparzialità nei confronti dello Stato ebraico.

Il significato legale del termine “genocidio”

Nel diritto internazionale, il genocidio è il crimine più grave. È definito come l’intento di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso. Le prove necessarie per dimostrare l’intenzione sono molto elevate e devono essere supportate da fatti concreti e documentati.

La relazione della commissione ONU rappresenta, secondo alcuni analisti, il documento più autorevole mai prodotto fino ad ora sulle violazioni dei diritti umani da parte di Israele a Gaza. Tuttavia, non costituisce una sentenza legale né implica un’azione immediata da parte della Corte Penale Internazionale.

Conseguenze politiche e diplomatiche possibili

Il rapporto potrebbe alimentare nuove pressioni internazionali su Israele, ma anche spingere alcuni Paesi a prendere posizione più netta sulla crisi in Medio Oriente. In parallelo, si apre una fase delicata anche per le Nazioni Unite, accusate da Tel Aviv di mancanza di neutralità e di aver fornito una sponda alla propaganda di Hamas. Sarà ora compito delle diplomazie internazionali valutare come muoversi.

FAQ

Cosa ha dichiarato la commissione ONU?
Che Israele ha commesso atti di genocidio a Gaza dal 7 ottobre 2023.

Quali atti sono stati identificati come genocidi?
Uccisioni, danni gravi, condizioni di vita inumane e impedimenti alle nascite.

Come ha risposto Israele?
Ha respinto il rapporto definendolo falso e politicizzato.

Il rapporto ha valore legale?
No, ma potrebbe influenzare decisioni politiche e azioni internazionali.

Ci saranno conseguenze internazionali?
Possibili sanzioni, nuove inchieste e pressioni sulla Corte Penale Internazionale.