Ieri sera, giovedì 20 aprile, a Belgorod, in Russia, città al confine con l’Ucraina, c’è stata una violenta esplosione che ha causato alcuni feriti lievi e il danneggiamento di quattro appartamenti. La deflagrazione ha creato un enorme cratere di 20 metri di diametro all’incrocio di una delle strade principali.

Il Ministero della Difesa russo ha ammesso che l’esplosione è stata causata da un ordigno accidentalmente sganciato da un cacciabombardiere Su-34 dell’aeronautica militare. In un comunicato ufficiale, infatti, il Ministero ha dichiarato che non ci sono state vittime, ma sono stati riportati danni a edifici residenziali. Le autorità militari hanno aperto un’indagine sull’incidente.

Il sindaco di Belgorod, Valentin Demidov, ha confermato che due donne sono rimaste ferite nell’esplosione, di cui una è stata ricoverata in ospedale in condizioni moderate a causa di una lesione cranio-cerebrale, mentre l’altra ha riportato solo alcune abrasioni e ha rifiutato il ricovero.

Attacco con i droni

Durante la notte appena trascorsa, droni russi hanno attaccato Kiev e l’Oblast centrale di Poltava, causando danni alle infrastrutture civili. Lo riporta Kyiv Independent. Al momento, non ci sono state segnalazioni di vittime.

L’amministrazione militare dell’Oblast di Kiev ha scritto riferito che “dopo una pausa di 25 giorni, la capitale dell’Ucraina ha subito un altro attacco aereo da parte del nemico”. La contraerea ucraina è riuscita ad abbattere otto droni russi vicino a Kiev. Secondo l’amministrazione militare, si ritiene che si tratti di un nuovo lotto di droni kamikaze Shahed, sparati dal “nord”.

La Russia ha anche lanciato un attacco di droni contro l’Oblast di Poltava, provocando “la distruzione delle infrastrutture civili”, come dichiarato dal governatore Dmytro Lunin, su Telegram.