Kim Jong-un avrebbe delegato alcune delle sue responsabilità alla sorella minore Kim Yo-jong, così come ad alcuni dei suoi più stretti collaboratori. Il dittatore della Corea del Nord, infatti, sarebbe in coma. La notizia da alcune ore sta rimbalzando nelle testate di tutto il mondo.

A Kim Yo-jong, che si ritiene abbia poco più di 30 anni, il computo di gestire il regime insieme al fratello, soprattutto nella fase delicata delle relazioni con gli Stati Uniti d’America.

L’ex diplomatico sudcoreano Chang Song-min ha affermato che Kim Jong-un è in coma, sostenendo di avere ricevuto queste informazioni da una fonte cinese. Tuttavia, la voce non ha trovato conferme ufficiali, come qualsiasi altra che provenga dalla Corea del Nord.

Parlando ai media della Corea del Sud, hang Song-min ha detto: «È in coma ma la sua vita non è finita. Non è stata formata una struttura di successione completa, quindi Kim Yo-jong viene portato alla ribalta perché il vuoto non può essere mantenuto per un periodo prolungato».

Tuttavia, secondo il Korea Herald, esperti del National Intelligence Service (NIS) hanno affermato che questo presunto spostamento di responsabilità potrebbe essere una «dimostrazione di fiducia» anziché un segno di problemi di salute.

Dopo un incontro a porte chiuse, il deputato Ha Tae-keung, che fa parte del comitato di intelligence dell’assemblea nazionale della Corea del Sud, ha dichiarato: «La conclusione è che Kim Jong-un detiene ancora il potere assoluto ma ha ceduto un po’ della sua autorità rispetto al passato. Kim Yo-jong è de facto la seconda in comando».

Ha Tae-keung ha ipotizzato che Kim Jong-un sia conferendo alla sorella un potere extra come un modo per «alleviare il suo stress» e per «evitare la responsabilità in caso di fallimento delle sue politiche».

Tuttavia, il deputato ha sottolineato che non esiste alcuna indicazione secondo cui la decisione sia stata presa a causa della presunta salute pessima di Kim Jong-u  o che Kim Yo-jong sia stata scelta come suo successore.