Ha sempre smentito di essere lei la Miranda de ‘Il Diavolo veste Prada’, ma tutti hanno associato quel personaggio ad Anna Wintour, direttrice di Vouge America e signora incontrastata della tendenza e regina del ‘cosa va di moda’ nel mondo.

Ora però il mondo ce l’ha con lei. Perché? Un commento ad una sfilata-evento a cui ha assisto in febbraio in cui sono andati in scena delle modelle su un palco ispirato ad un campo profughi. La Wintour, ospite del programma tv “Late Night With Seth Meyers” ha definito la sfilata “Migrant chic”. E’ successo il putiferio: i social non hanno perdonato lo scivolone coprendo la direttrice di accuse e repliche al vetriolo.

La Wintour, così come riporta il Corriere della Sera, è stata costretta a scusarsi:  “Mi dispiace se la mia definizione è risultata offensiva – ha affermato -. La crisi dei migranti è reale. E non intendevo banalizzarla in nessun modo”.

La moda può essere interpretazione di ciò avviene quotidianamente, quindi il commento potrebbe rappresentare una sorta di esegesi.

Ma per la vita vera basta venire in Sicilia dove al termine di viaggi ben oltre il limite dell’inumanità, poi sfilano davanti a noi uomini e donne che indossano abiti (quando ce l’hanno) decisamente poco di chic, ma che spesso sognano proprio quel mondo patinato determinato da chi decide cosa quest’anno è in oppure out.

foto da wikipedia

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