Continua il rinvenimento di tartarughe marine Caretta caretta, trovate ormai morte nelle spiagge delle Marche e della Romagna.
Appena pochi giorni addietro veniva riferito di una trentina di animali spiaggiati, ma ieri la Fondazione Cetacea di Riccione ha diffuso un dato allarmante. Gli animali, infatti, sarebbero ben 132 e a portali a riva, spesso in avanzato stato di decomposizione, sono i venti autunnali di bora.
La Fondazione, molto attiva nei recuperi di rettili spiaggiati, riferisce del mondo della pesca con il quale si dovrebbe collaborare per il recupero di questi animali. Le tartarughe, come altri animali marini, possono infatti rimanere bloccati negli arnesi da pesca. Un loro ricovero, potrebbe invece salvarle. Non l’unica causa, comunque. Plastica ingerita perchè scambiata per meduse ed altre prede, oltre che le eliche dei natanti, rientrano tra le cause di morte più comuni.
Pochi giorni addietro, una Caretta caretta morta è stata trovata dai volontari della LIPU nel litorale di Ficarazzi. Purtroppo il corpo era divenuto oggetto di lanci di sassi da parte di un ragazzo. Lo scorso luglio, invece, una Caretta caretta venne trovata nel litorale palermitano dai volontari della LIDA. Il povero animale presentava un grosso amo fuoriuscire dalla bocca. E’ probabile che la Caretta avesse abboccato ad un palangaro, lenze che possono essere lunghe fino ad alcuni chilometri ed armate con numerosi ami. Proprio nella giornata di ieri la Guardia Costiera di Reggio Calabria, aveva diffuso la notizia di quattro palangari lunghi complessivamente otto chilometri dove erano rimasti uccisi otto spadini. Si tratta di giovanissimi Pesci spada che, nel caso di Reggio Calabria, pesavano poche decine di chili. Tutti erano sotto taglia che, secondo legge, non dovrebbe essere mai inferiore ai 140 centimetri.
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