Per fare fronte all’ondata di pensionamenti previsti con “quota 100” e alla “supplentite” diffusa purtroppo da anni nelle scuole italiane, il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti ha annunciato che verranno a breve avviati concorsi nella scuola per circa 70 mila cattedre che si sommano a quelli già in essere in questi mesi.
Inoltre la prossima settimana si metteranno a punto ulteriori misure sul reclutamento dei docenti, in particolare l’eliminazione della prova preselettiva e l’aumento della quota di riserva per i docenti di III fascia che avranno maturato più di 36 mesi di servizio alla data del prossimo concorso per la Scuola secondaria.
Annunci che vengono presi con sollievo dai sindacati della scuola i quali però fanno concordemente notare che si tratta di decisioni tardive, che non impediranno al mondo della scuola di trovarsi drammaticamente a corto di docenti all’inizio del nuovo anno scolastico. La Flc Cgil parla di oltre 147.000 posti vacanti “che avremo il 1° settembre 2019”. Per questo motivo il leader del sindacato, Francesco Sinopoli, rilancia la battaglia per una fase transitoria e una procedura straordinaria di immissioni in ruolo “necessarie per garantire il regolare avvio del prossimo anno scolastico”.
Anche Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola, ricorda che già quest’anno sono stati oltre 30.000 i posti non coperti con assunzioni che pure erano autorizzate: il prossimo anno, con i nuovi pensionamenti incrementati da quelli della “quota 100”, i posti vacanti “saranno ben oltre i 70.000 destinati ai nuovi concorsi, col risultato che potrebbe essere affidato a personale supplente oltre il 20% dei posti”.
Per Pino Turi, segretario generale Uil Scuola, “il concorso è una risposta ma non è la sola necessaria. Non è sufficiente. I tempi del concorso ordinario sono incompatibili con la situazione di vera e propria emergenza che avremo a settembre. Non ci sono abbastanza candidati per coprire i posti.
Ad una situazione di emergenza, che a settembre avrà dimensioni straordinarie, non si possono dare risposte ordinarie. Serve una fase transitoria per i docenti con 36 mesi di servizio ai quali va data una modalità di accesso ai ruoli che rispetti i tempi della scuola e riconosca l’esperienza”. Anche per Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda, la decisione di indire i concorsi è “positiva ma tardiva rispetto ai tempi del prossimo anno scolastico”. Intanto i sindacati della scuola confermano lo sciopero generale del 17 maggio: ritengono di non aver ricevuto risposte su diversi temi, dal precariato all’autonomia differenziata, mentre l’Usb scuola rilancia, oltre a quello del 17 maggio anche lo sciopero previsto per il 10 maggio.
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