Lenze potenzialmente mortali così come gli ami perduti o abbandonati da pescatori. Persone maleducate, afferma l’ENPA di Savona, che non raccolgono attrezzi da pesca che si rivelano micidiali per molte specie di uccelli. Animali in carca di cibo sulle spiagge che rischiano, così ferite dagli esiti potenzialmente mortali.

Ne sanno qualcosa i volontari della Protezione Animali savonese, che recuperano ogni anno almeno una cinquantina di gabbiani, tortore, colombi, merli e passeri con le ali e le zampe ferite dagli ami o stritolate dai fili.

Spesso però non è possibile recuperarli, perché riescono ancora a volare e diventano quindi imprendibili, almeno fino a quando le loro condizioni fisiche glielo permettono. Altri, invece, vanno a posarsi e a morire in zone nascoste. Nel centro di Savona, ad esempio, si vedeva fino a qualche mese fa, un colombo con una molletta sulla schiena, chiaramente messagli da quello che i volontati definiscono “un imbecille” che lo ha poi lasciato andare per godersi la bravata. Nei giorni scorsi, invece, è stato recuperato nel quartiere savonese di Legino un colombo con le zampe avvolte da una lunghissima lenza, che ha richiesto parecchio tempo per la rimozione. Ora il volatile sta bene e verrà liberato appena ristabilitosi.

L’Enpa rivolge un appello a tutti coloro che amano gli animali: quando trovate sulla spiaggia o altrove ami e fili da pesca, o anche i fili di plastica con cui vengono legati i sacchetti della spazzatura, raccoglieteli, con ogni cautela, e depositateli nei cassonetti della spazzatura; gli animali selvatici vi ringraziano.

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