«Talvolta viene evocato il tema della violazione delle regole di cautela sanitaria come espressione di libertà. Non vi sono valori che si collochino al centro della democrazia come la libertà. Naturalmente occorre tener conto anche del dovere di equilibrio con il valore della vita, evitando di confondere la libertà con il diritto far ammalare altri. Imparare a convivere con il virus finché non vi sarà un vaccino risolutivo non vuol dire comportarsi come se il virus fosse scomparso».

Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la cerimonia del Ventaglio, invitando a non dimenticare le vittime dell’epidemia del nuovo coronavirus e di non smettere di seguire le misure per contenerne la diffusione.

Il Capo dello Stato ha aggiunto: «Soltanto ricordando quel che è avvenuto – e senza dividerci in contrapposizioni pregiudiziali ma con una comune ricerca di prospettive – possiamo porre basi solide per la necessaria ripresa e per pervenire a una nuova normalità». E poi anche un rimprovero: «C’è la tendenza a dimenticare e a rimuovere esperienze sgradevoli. Forse non era immaginabile che la rimozione affiorasse così presto mentre nel nostro Paese continuano a morire persone per il virus. È un motivo per non abbassare le difese».

Mattarella ha sottolineato che «nel nostro Paese, per la pandemia, continuano a morire nostri concittadini; ed è il caso di sottolineare che anche una sola vittima costituisca motivo di dolore e motivo per non abbassare le difese».

Inoltre, «nel mondo muoiono ogni giorno migliaia e migliaia di persone, e ogni giorno si registrano ben oltre duecentomila contagi; e mentre la necessaria riapertura delle comunicazioni espone a nuovi rischi i Paesi che pensavano di aver superato i momenti più duri e più drammatici».

Mattarella ha pertanto invitato a «rileggere i prospetti quotidiani, che davano nei mesi scorsi notizia dei dati dell’epidemia, dei nuovi contagi, delle vittime, dei ricoverati in terapia intensiva. Io li conservo a partire dai primi giorni di marzo. Li ho riletti nei giorni scorsi».

Il Capo dello Stato ha poi elogiato il mondo dell’informazione che «nonostante le obiettive difficoltà vissute dal settore e dai singoli giornalisti, ha dato prova di saper essere al servizio dell’interesse generale e dei cittadini».

Mattarella ha anche sottolineato che «l’avere posto al centro i fatti, l’approfondimento scientifico, la ricostruzione del fenomeno, il contributo fornito all’educazione ed al senso di responsabilità dei cittadini, hanno consentito ai media di svolgere un ruolo di grande rilievo nel contrastare la pandemia», facendo notare che «i dati degli ascolti televisivi, dei contatti web, della diffusione dei quotidiani in quei terribili mesi, testimoniano una ripresa di fiducia e di attenzione nei confronti dei media professionali».

«Una opportunità, forse inattesa, che rilancia il ruolo del giornalismo, opposto alle fabbriche della cattiva informazione, di quelle che siamo abituati ormai a definire fake news, notizie contraffatte, per esprimersi in italiano», ha aggiunto il Capo dello Stato.