In Libia la situazione potrebbe diventare presto ancora più incandescente di quello che già è. A gennaio, infatti, il parlamento turco voterà su un eventuale invio di truppe a sostegno del governo d’unità nazionale contro le forze del generale Khalifa Haftar.
Lo ha annunciato il presidente Recep Tayyip Erdogan. La mozione sarà presentata alla ripresa dei lavori parlamentari, il 7 gennaio.
«Se Dio vuole, la mozione passerà in parlamento tra l’8 e il 9 gennaio e potremo così rispondere alla richiesta del Governo di accordo nazionale (Gna) di Tripoli», ha aggiunto Erdogan. Il Parlamento turco ha anche ratificato un accordo di sicurezza e cooperazione militare con il governo del premier di Tripoli, Fayez al-Serraj. Ma per l’invio di truppe sul terreno è necessario un ulteriore passaggio parlamentare.
Critica la posizione del Cremlino. Il portavoce Dmitry Peskov ha affermato: «Qualsiasi tentativo di paesi terzi difficilmente fornirà un aiuto per una soluzione del conflitto», pur sottolineando che una colloquio telefonico tra Vladimir Putin ed Erdogan si possa «organizzare in qualche ora». La Russia, comunque, vuole che «il bagno di sangue finisca il più presto possibile».
Infine, Fathi Bashagha, ministro dell’Interno del governo di accordo nazionale libico, parlando del conflitto nel Paese e dell’alleanza con la Turchia, ha dichiarato: «Se Tripoli cade, cadranno Tunisia ed Algeria».
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