Alessandro Borghese, celebre chef ‘televisivo’, conduttore di 4 Ristoranti, è stato contestato a Livorno con alcuni striscioni, siglati dal sindacato di base USB. Lo riporta Il Tirreno.

Sugli striscioni si legge: “Chef Borghese, lavorare gratis si chiama sfruttamento” e “Chef Borghese, il lavoro si paga sempre. A Livorno non sei il benvenuto”.

Queste frasi fanno riferimento a recenti affermazioni che Borghese, alcune settimane fa, ha rilasciato al Corriere della Sera: “Sarai impopolare, ma non ho alcun problema nel dire che lavorare per imparare non significa essere per forza pagati. Io prestavo servizio sulle navi da crociera con vitto e alloggio riconosciuti. Stop. Mi andava bene così: l’opportunità valeva lo stipendio. Oggi ci sono ragazzetti senza arte né parte che di investire su se stessi non hanno la benché minima intenzione. Manca la devozione al lavoro, manca l’attaccamento alla maglia. Alle volte ho come l’impressione che le nuove generazioni cerchino un impiego sperando di non trovarlo perché, quando poi li chiami per dare loro una possibilità, non si fanno trovare”.

Alessandro Borghese, chef.

Alessandro Borghese, chef.

Il sindacato USB sui social ha spiegato: “Nell’ambito della campagna Usb ‘Cercasi schiavo’ abbiamo affisso alcuni striscioni di denuncia. È lo stesso chef Borghese che qualche mese fa esordì con alcune frasi in difesa di quei ristoratori che decidono di non pagare i propri dipendenti in quanto ‘devono imparare’ un mestiere. Vorremmo ricordare a Borghese che il lavoro gratuito (e nel nostro paese esiste in diversi settori) si chiama sfruttamento. Il lavoro si paga, sempre”.

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