Lorenzo Fontana è il nuovo presidente della Camera dei Deputati. Dopo il superamento del quorum, fissato a 201, c’è stato l’applaudo da parte del centrodestra.

Il dettaglio del voto: i presenti al quarto scrutinio sono 392, i votanti 392. Nessun astenuto. Oltre a Fontana, che ha ottenuto 222 voti, hanno ricevuto voti Guerra 77, De Raho 52, Richetti 22. Le schede disperse sono 2, le bianche 6, le nulle 11.

Giorgia Meloni ha subito commentato: “Buona la prima anche alla Camera dei deputati, sono molto contenta, stiamo procedendo spediti come avevamo detto”.

Chi è Lorenzo Fontana

Lorenzo Fontana è nato a Verona il 10 aprile 1980, vicesegretario federale della Lega dal 26 febbraio 2016 e deputato per la Lega dal 2018.

Alle elezioni politiche del 2022, è statocandidato alla Camera dei deputati nel collegio uninominale Veneto 2 – 06 (Verona) per il centro-destra, oltreché come capolista della Lega nel relativo collegio plurinominale.

Fontana è stato eletto all’uninominale con il 53,60%, superando Anna-Lisa Nalin del centrosinistra (24,73%) e Mariafrancesca Salzani di Azione – Italia Viva (9,70%).

Ha ricoperto l’incarico di ministro per la famiglia e le disabilità dal 1º giugno 2018 al 10 luglio 2019 e di ministro per gli affari europei dal 10 luglio al 5 settembre 2019 nel governo Conte I. Eurodeputato dal 2009 al 2018, dal 29 marzo fino alla sua nomina da ministro è stato anche vicepresidente della Camera dei deputati.

Fontana è considerato un “ultraconservatore”. Si è dichiarato contrario all’aborto (definendolo anche “la prima causa di femminicidio nel mondo”), alle unioni civili e all’educazione sessuale “pro-LGBT”. Ha affermato che la Russia di Vladimir Putin “è il riferimento per chi crede in un modello identitario di società”.

Le reazioni

Si tratta di un nome molto criticato dall’opposizione. Monica Cirinnà, responsabile Diritti del Partito Democratico, su Twitter ha scritto: “Con la candidatura di Fontana a Presidente della Camera le destre unite svelano la loro vera faccia: omofoba, misogina, sessista e filoputiniana. Il re è nudo”.

E Alessandro Zan, sempre del PD, in apertura di seduta ha esposto uno stricione di protesta “pacifica ma molto determinata per dire che non può essere eletto terza carica dello Stato chi ha costruito tutta la sua esistenza politica su parole d’odio è discriminazione, che ha patrocinato quel congresso di Verona che raccolse i peggiori integralisti mondiali. Non può sedere su quello scranno. Che fine farà il Ddl Zan? ”L’ho ripresentato insieme al matrimonio egualitario e chiederemo sia calendarizzato in quota opposizione”.

Carlo Calenda, leader di Azione, ha detto che Lorenzo Fontana “è sicuramente uno dei più filo putiniani di tutti, mi pare che questa maggioranza inizi molto male, sia perché è spaccata al suo interno sia perché ha scelto profilo molto divisivi, poi vedremo come si comporteranno da presidenti delle Camere. Detto questo, si tratta di profili assolutamente inaccettabili”, con riferimento quindi anche a Ignazio La Russa di Fratelli d’Italia, eletto ieri presidente del Senato.

A proposito delle posizioni filo-putin di Fontana, Francesco Lollobrigida, deputato di Fratelli d’Italia, ha detto: “Lasciamo perdere le posizioni filo-Putin, su cui la nostra posizione è chiara. Credo che tutti i parlamentari abbiano una foto con Putin. Prima del 23 febbraio era legittimo che ci fossero dei rapporti con la Russia. È dopo quella data che si vedono le posizioni dei partiti. Non ho dubbi che non ci saranno sbandate della maggioranza sull’Ucraina, come è scritto nel nostro programma: l’Ucraina si sostiene finché il diritto internazionale non verrà ristabilito”.

E Matteo Salvini, leader della Lega: “Fontana non è pro Putin ma pro Italia”.

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