Addio al giornalista e scrittore Sergio Canciani, volto noto della RAI per aver seguito per il TG2 la guerra nell’ex Jugoslavia come inviato e per essere stato corrispondente da Mosca per 13 anni. Cresciuto professionalmente nella redazione regionale della Rai del Friuli Venezia Giulia, Canciani, 76 anin, ha scritto annche numerosi saggi, soprattutto sulla politica russa.

Canciani, nato Trieste nel 1946, si è spento nella sua casa triestina. Raccontò i funerali di Tito, la caduta di Ceausescu in Romania, la guerra nell’ex Jugoslavia, l’assedio di Sarajevo, l’evolversi del conflitto nei Balcani. Innumerevoli i suoi servizi per per Tg1, Tg2 e Tg3.

Alla fine degli anni ’90 divenne corrispondente Rai da Mosca. In Russia rimase fino al 2011, da Boris Eltsin all’arrivo di Vlaimir Putin. Tra i suoi libri: “Putin e il neo-zarismo. Dal crollo dell’URSS alla conquista della Crimea”.

Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia, in una nota ha dichiarato: “Se n’è andato un giornalista dallo sguardo ‘lungo’. Testimone e cronista delle trasformazioni avvenute nell’area dei Balcani e nell’ex Unione sovietica. Il suo piglio diretto ha sempre puntato all’essenza della notizia”.

“Nato professionalmente in una redazione di ‘frontiera’ qual è stata la Rai di Trieste e quindi con una naturale propensione verso ciò che accadeva oltre confine – ha continuato Fedriga – il percorso giornalistico lo portò alla fine degli anni ’90 come corrispondente a Mosca. I tredici anni trascorsi in quella redazione gli avevano permesso di vedere da vicino le trasformazioni a cui stava andando incontro il Paese. Da attento osservatore e fine intellettuale, aveva prefigurato alcuni scenari che ora si stanno dimostrando di stretta attualità, grazie alla grande capacità di analisi che lo hanno sempre contraddistinto nella sua attività lavorativa”. “Canciani – ha concluso Fedriga – è stato un uomo che ha mantenuto saldo il suo legame con Trieste e la comunità slovena presente nel capoluogo regionale, città in cui ha scelto di tornare al termine della sua carriera”.