Il noto attore Toni Servillo ha avuto un malore a Parigi mentre era in scena al Teatro dell’Odéon, impegnato ne Le voci di Dante.

Servillo, 64 anni, che ha interpretato Luigi Pirandello nel film La Stranezza, ha avuto un lieve malore ma è rimasto cosciente e si è subito ripreso, con l’intenzione di riprendere lo spettacolo. Per prudenza, è stato convinto a farsi accompagnare in ospedale per alcuni controlli.

Le voci di Dante

Le voci di Dante di Giuseppe Montesano sono arrivate all’Odéon – Théâtre de l’Europe, grazie al supporto dell’Istituto italiano di cultura di Parigi. Dopo la recita di dicembre a Praga, in occasione del centenario del suo Istituto italiano di cultura, Servillo e il Piccolo Teatro di Milano hanno proposto al pubblico francese, uno spettacolo che affronta l’opera dantesca attraverso l’originale chiave di lettura offerta da uno dei più importanti autori italiani contemporanei, Giuseppe Montesano.

“Liberare la Commedia dalle celebrazioni e portarla qui con noi, nella nostra elettrica e inquietante contemporaneità: ecco il debito che abbiamo verso Dante – ha spiegato Giuseppe Montesano -. I grandi classici hanno senso soltanto se sono rivissuti attraverso i nostri bisogni e le nostre emozioni, e diventano nostri soltanto se ci lasciamo incantare e afferrare da loro come da uno specchio magico. La Commedia è una storia infinita fatte di molte storie singole, è un grande romanzo traboccante di personaggi: e quei personaggi, che si chiamino Francesca o Ugolino o Ulisse o Dante, noi li portiamo dentro, perché ci portiamo dentro il loro amore, il loro odio, la loro sete di vita, il loro sentirsi smarriti nel buio, il loro voler uscire dal buio per capire che cosa sia l’amore vero. E allora perché non provare a viaggiare anche noi con il Maestro della lingua italiana alla ricerca della vita? Le voci di Dante è un viaggio interiore nel quale i personaggi dei versi sono legati tra loro da un racconto che li illumina a partire dal presente, proprio da questo nostro ora e qui. La Commedia non è antica e non appartiene al passato, perché le passioni degli esseri umani non sono mai né antiche né passate. Dante, quello che vive nella Commedia, è nostro contemporaneo”.

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