Nel Mediterraneo è aumentata la portata della flotta russa. Ne ha dato notizia Enrico Credendino, Capo di Stato maggiore della Marina militare, in audizione alla Commissione Difesa della Camera.
Credendino ha affermato: “Gli effetti immediati sulla nostra sicurezza della guerra in Ucraina si sono riverberati ancora una volta sul mare e sono l’aumento impressionante dei numeri della flotta russa nel Mediterraneo e nel Mar Nero a un livello che non si vedeva nemmeno ai tempi della guerra fredda”.
“Il numero di navi russe nel Mediterraneo è aumentato – ha proseguito Credendino – un numero alto che non è una minaccia diretta al territorio nazionale ma aumenta tantissimo la tensione. I russi hanno un atteggiamento aggressivo che non era usuale nel Mediterraneo e prima era evidente solo nel Baltico. Il rischio di incidente è possibile e quando c’è un incidente di questa natura non si sa mai dove si può andare a finire”.
“Il Mediterraneo – ha anche spiegato Credendino – è una zona molto turbolenta, con una competizione continua tra stati rivieraschi per l’accesso alle risorse economiche e teatro di illeciti di varia natura, tra contrabbando, trafficanti di esseri umani. È necessario monitorarlo costantemente. C’è anche un problema di riarmo delle nazioni della sponda sud del Mediterraneo in termini navali come l’Algeria che compra navi da Italia, Francia e Germania, ma i sommergibili dotati di missili Kaliber li ha comprati dalla Russia“.
“Siamo l’unica Marina d’altura priva di aerei a pilotaggio remoto”
“Per quanto riguarda la flotta aerea la maggiore criticità è data dal fatto che siamo l’unica Marina d’altura priva di aerei a pilotaggio remoto. Ne abbiamo uno e ci stiamo dotando di altri quattordici. Siamo altresì l’unica Marina d’altura che non ha aereo da pattugliamento marittimo in versione antisommergibile. Qualunque sia l’opzione, italiano o straniero, serviranno 4 o 5 anni per averlo operativo. Oggi siamo costretti chiedere agli Stati Uniti, quando ne abbiamo l’esigenza, di fornirci un loro pattugliatore marittimo di quelli stanziati a Sigonella. Non abbiamo un’autonomia strategica, con questo assetto che è fondamentale”, ha affermato Credendino.
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