Marina Ovsyannikova, giornalista televisiva russa, nota per la sua protesta contro la guerra in Ucraina durante un TG, è stata arrestata di nuovo dalla polizia nei pressi di casa sua, nella regione di Mosca. Ne ha dato notizia il suo avvocato.
Anche la stessa donna ha confermato l’arresto, pubblicando su Instagram un post in cui ha affermato di essere stata condotta alla stazione della polizia, nel distretto di Krasnoselsky della capitale russa. La donna è stata rilasciata poche ore dopo.
Ovsyannikova sarebbe stata accusata di “avere screditato le azioni dell’esercito russo” durante un’intervista rilasciata presso il tribunale Basmanny di Mosca a sostegno del politico dell’opposizione Ilya Yashin, detenuto in custodia cautelare per presunta diffusione di false informazioni sull’esercito del Cremlino: è stato già multato quattro volte nelle ultime settimane e non è escluso che ci possa essere un procedimento penale a suo carico.
In effetti, la scorsa settimana, Marina Ovsyannikova ha organizzato un picchetto con uno striscione con la scritta: “Putin è un assassino, i suoi soldati sono fascisti” e le foto di bambini uccisi in Ucraina. In quel momento, però, non era scattato alcun arresto.
La giornalista è diventata nota in tutto il mondo quando, il 14 marzo scorso, durante il TG del Canale 1 è apparsa con un poster con la scritta: “Fermate la guerra. Non credete alla propaganda. Vi stanno mentendo” in russo, gridando anche: “Fermate la guerra. No alla guerra”. Per quell’azione, molto probabilmente grazie all’attenzione mediatica nei suoi confronti, Marina Ovsyannikova è stata detenuta solo per qualche giorno e multata di 30mila rubli, circa 500 euro.
La giornalista, nonostante quanto successo e le minacce ricevute, ha deciso ugualmente di restare a Mosca, diventando anche inviata di Die Welt, magazine tedesco, dall’11 aprile scorso.
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