Giorgia Meloni, intervistata dal TG5, mette le cose in chiaro. Se il centrodestra non dovesse riuscire a mettersi d’accordo sulla premiership “non avrebbe senso andare al governo insieme. Confido che si vorranno confermare, anche per ragioni di tempo, regole che nel centrodestra hanno sempre funzionato, che noi abbiamo sempre rispettato e che non si capisce per quale ragione dovrebbero cambiare oggi”.
Il riferimento è alla regola, spesso citata nel corso degli anni, secondo cui la presidenza del Consiglio dei Ministri dovrebbe andare al leader con più voti durante le elezioni politiche), ricordando sempre che è il Capo dello Stato a nominare il premier).
Giorgia Meloni ha anche detto: “Non ho bisogno dei regali di Enrico Letta né dei loro riconoscimenti. Letta fotografa la realtà quando dice che bisognerà scegliere tra Fratelli d’Italia e il Partito Democratico: sono i due principali partiti che si confronteranno in queste elezioni in un sistema che potrebbe tornare bipolare. Considero questa una buona notizia perché nel bipolarismo si confrontano identità: centrodestra contro centrosinistra, progressisti contro conservatori. Questo è lo scontro e gli italiani sceglieranno da che parte stare”.
A proposito di programma elettorale, la leader di Fratelli d’Italia ha svelato che “c’è il tema dell’assetto istituzionale italiano e di una riforma in senso presidenziale: dal presidenzialismo e da un rapporto diretto tra governo e cittadini dipende anche la possibilità di fare tutte le altre grandi riforme. Poi ci sono i temi economici: sostegno all’economia reale, a chi vuole lavorare, alle aziende che assumono. Chi in questa Nazione vuole fare non deve essere disturbato dallo Stato. E c’è ovviamente tutto il tema sociale che va dagli anziani, ai giovani, ai nuovi poveri. Ormai non esiste più un ceto medio e una forza sociale come la nostra non può fingere di non vedere”.
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