“Imbarcare sulle navi delle Ong, che stanziano nel Mediterraneo, ufficiali di polizia giudiziaria per documentare le modalità di individuazione delle imbarcazioni di migranti e le condizioni dei barconi nel momento in cui avvengono soccorsi e prevedere la possibilità di effettuare intercettazioni telefoniche e ambientali in materia di tratta di esseri umani anche in Paesi stranieri”. Sono le proposte dei senatori siciliani autonomisti del gruppo Ala-Sc Antonio Scavone e Giuseppe Compagnone, dopo le polemiche sorte nei giorni scorsi sui rapporti che intercorrerebbero tra alcune Ong e i trafficanti di migranti.
“Non è il momento di fare polemiche, che appaiono anche pericolosamente strumentali – proseguono -, ma quello del sostegno e del potenziamento degli sforzi investigativi delle procure attive e coraggiose come quella catanese. Le parole del procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, peraltro già ampiamente espresse nel corso dell’audizione del 22 marzo al Comitato di controllo sull’attuazione dell’Accordo di Schengen, hanno evidenziato un problema reale ovvero la mancanza di collaborazione di alcune Ong che effettuano soccorsi in mare con l’Autorità giudiziaria italiana in merito alle eventuali responsabilità sul trasporto dei migranti. Sappiamo tutti che il lavoro svolto da queste organizzazioni in molti casi non ha eguali e che generalizzare è sempre sbagliato, ma vista la complessità e la gravità del fenomeno migratorio nel nostro Paese e le risorse che vengono stanziate affinché tutto funzioni al meglio, gioverebbe a tutti un sistema che non lasci alcun sospetto”.
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